“Dio non teme i microfoni”: la mancanza di libertà della Chiesa nella Bulgaria comunista

venerdì, 11 aprile 2008

Roma (Agenzia Fides) - Essere privati di ogni forma di libertà, fino ad arrivare alla mancanza di libertà di parola. E’ quanto succedeva in Bulgaria, la nazione più vicina e fedele alla Russia, negli anni del regime totalitario. Suor Massimiliana Proykova del Convento delle Suore Eucaristiche di Sofia, racconta come, negli anni ’80, in occasione di alcuni lavori interni al loro convento, furono trovati dei microfoni: capirono che da venti anni, tutto ciò che facevano, dalle preghiere al catechismo ai bambini, veniva spiato, quindi scoraggiato e osteggiato. Ma Dio non teme i microfoni! E le suore continuarono una grandissima opera evangelica: diffondevano la parola di Dio attraverso dattiloscritti dei testi religiosi che riuscivano a reperire. Per saperne di più sulla drammatica realtà di quegli anni, “Cristo nel freddo dell’est” propone un viaggio nel freddo est, nella parte del mondo maggiormente colpita dall’ideologia e dalla dittatura comunista. Un programma realizzato con la collaborazione di Mons. Massimo Camisasca e la supervisione dei testi di Mons. Mauro Piacenza. (P.C.) (Agenzia Fides 11/4/2008; righe 11, parole 162)


Condividi: