ASIA/THAILANDIA - La Chiesa e Ong cattoliche promuovono istruzione e sviluppo nelle zone povere della Thailandia meridionale

lunedì, 7 aprile 2008

Surat Thani (Agenzia Fides) - Con l’aiuto della Chiesa, l’intraprendenza delle Ong cattoliche, il partenariato con le comunità cattoliche locali, la popolazione del Sud della Thailandia sta cercando di uscire dalla condizione di povertà e misera, acuitasi dopo lo tsunami del 2004. Si tratta in particolare del territorio della diocesi di Surat Thani, nella penisola di Malacca, dove sono stati avviati e proseguono con intensità i progetti di sviluppo promossi dalla Chiesa locale e da Ong come AVSI, in collaborazione con la Nunziatura Apostolica della Thailandia.
La diocesi di Surat Thani comprende complessivamente 6 province, nel Sudovest della Thailandia. AVSI già dal 2005 ha avviato progetti di sviluppo in partenariato con le suore Salesiane di Maria Ausiliatrice, soprattutto a beneficio della popolazione colpita dallo tsunami del dicembre 2004, privata di casa e dei beni di sussistenza. Subito dopo il disastro, la Chiesa locale ha infatti organizzato gli interventi di aiuto per le popolazioni colpite dal maremoto, contattando le varie congregazioni presenti in tutto il paese (vedi Fides 3/1/2005). In Thailandia oltre 400 km di coste furono devastate dallo tsunami, con le province di Ranong, Phang-Nga, Phuket, Krabi, Trang e Satun duramente colpite, per un complesso di oltre 100.000 le persone interessate da sfollamento o dalle conseguenze dell’evento, la metà delle quali bambini.
I principali interventi di AVSI in Thailandia si svolgono nella zona compresa fra Takua Pa e Phuket e a Krabi, dove la diocesi di Surat Thani ha organizzato gli interventi di emergenza attraverso la costituzione di centri di assistenza che si diramano sul territorio con campi (tende di prima emergenza sostituite da case di legno prefabbricate temporanee). Responsabili dei centri sono i parroci, mentre nei campi operano le religiose.
Un progetto prevede assistenza alle famiglie di Takua Pa e attività educative e ricreative per i bambini In quest’area non esiste acqua potabile nè fognature, e le case sono realizzate con lamiere ormai logore e legno. Gli interventi mirano a offrire condizioni di vita e di salute migliori per gli abitanti della zona: si opera per ricostruire le abitazioni, fornire alle famiglie gli attrezzi e il materiale necessario per ricominciare a lavorare, realizzare iniziative di sostegno per la popolazione locale.
Accanto alla ricostruzione fisica degli edifici e alla ripresa delle attività economiche, un fattore fondamentale da considerare negli interventi di post-emergenza nelle aree colpite dal maremoto è il contraccolpo psicologico che chi vive in queste zona: il progetto si pone quindi anche l’obiettivo di dare un sostegno psicologico ai bambini, offrendo loro un luogo in cui poter ricominciare a guardare la propria realtà con positività e speranza. Gli obiettivi sono: che i bambini amino di più lo studio; che imparino una serie di attività che possano poi ripetere durante il tempo libero; che i genitori e gli abitanti del villaggio imparino le norme igieniche di base; che tutti gli abitanti del villaggio possano godere di un tenore di vita migliore. (PA) (Agenzia Fides 7/4/2008 righe 32 parole 327)


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