ASIA/FILIPPINE - Incontro d’emergenza dei Vescovi per discutere questioni sociali e politiche e trovare strumenti efficaci per la lotta alla corruzione

martedì, 26 febbraio 2008

Manila (Agenzia Fides) - La Chiesa è preoccupata per il futuro del paese e intende dare un contributo per costruire il bene comune della popolazione filippina. Per questo un nutrito gruppo di Vescovi filippini ha organizzato per oggi, 26 febbraio, un incontro d’emergenza per affrontare e discutere delicate questioni sociali e politiche che toccano l’interesse della nazione. Come ha informato il Segretario Generale della Conferenza Episcopale, Mons. Juanito Figura, i Vescovi hanno indetto una sorta di “assemblea consultiva” su materie di importanza nazionale, soprattutto considerando le crescenti accuse di abusi e corruzione ai danni della presente amministrazione di governo.
L’incontro servirà anche a tracciare una piattaforma di discussione in vista del Consiglio Episcopale previsto per i primi giorni di marzo. Il Consiglio ha anche il compito di redigere documenti, comunicati e Lettere pastorali a nome dell’intera Conferenza Episcopale.
L’attuale riunione convocata d’urgenza testimonia la delicatezza del momento sociale e politico che le Filippine stanno attraversando e che ha suscitato ampio dibattito nella società e riflessioni nella comunità cattolica. In particolare la Chiesa è stata chiamata a prendere posizione dai gruppi che chiedono le dimissioni dell’attuale Presidente della Repubblica, Gloria Arroyo.
Molte volte, negli anni passati, i Vescovi hanno condannato la corruzione della pubblica amministrazione, definendola uno dei mali principali del paese, che ostacola la crescita sociale ed economica. A ottobre 2007 i Vescovi hanno perfino paventato il rischio di una “bancarotta morale” della nazione (vedi Fides 30/10/2007). E nell’ultimo pronunciamento ufficiale, di circa due settimane fa, la Conferenza Episcopale ha rilanciato la questione morale invitando la cittadinanza a intraprendere azioni comuni non violente per contrastare la corruzione dilagante nel paese (vedi Fides 13/2/2008).
Secondo alcune stime diffuse, sembra che il paese sperperi il 40% del suo budget annuale a causa della corruzione. Secondo un’analisi dell’Organizzazione non governativa Transparency International, le Filippine sono nei bassifondi della classifica della trasparenza della pubblica amministrazione, con un indice di corruzione molto alto.
Il sistema di corruzione è endemico nella vita politica e sociale filippina e la Chiesa si è sempre battuta per denunciarlo a tutti i livelli, locale e nazionale, come testimonia l’impegno di Vescovi, sacerdoti, religiosi, laici impegnati per i valori di onestà e trasparenza. Di recente un sacerdote che ha coraggiosamente denunciato la corruzione della vita politica filippina è stato ripetutamente minacciato di morte. P. Fred Maghanoy, che vive nella provincia di Sarangani, sull’isola di Mindanao, e guida un’associazione che promuove i valori di trasparenza e onestà nella politica, intesa come servizio al bene comune della nazione, ha ricevuto numerosi messaggi intimidatori.
Denunce di corruzione hanno riguardato anche l'esercito filippino: alcuni militari sarebbero implicati nel traffico d'armi con i guerriglieri nelle Filippine meridionali e persino nella spartizione di somme di denaro derivanti dal riscatto di rapimenti, che costituiscono la forma di finanziamento del gruppo islamico Abu Sayyaf. (PA) (Agenzia Fides 26/2/2008 righe 36 parole 372)


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