ASIA/FILIPPINE - Un’azione comune non-violenta per sconfiggere la corruzione: appello dei Vescovi filippini

mercoledì, 13 febbraio 2008

Manila (Agenzia Fides) - I Vescovi delle Filippine rilanciano la questione morale. La Conferenza Episcopale ha invitato la cittadinanza a intraprendere azioni comuni non violente per contrastare la corruzione dilagante nel paese. “Solo la verità, e non la menzogna e l’inganno, libereranno il nostro paese. Questa verità ci sfida oggi a presentare un’azione comune”, ha detto il Presidente della Conferenza Episcopale, l’Arcivescovo Angel Lagdameo. “La verità fa male. Ma è la sola che può rendere libera la nazione. Dobbiamo confessare che la corruzione è la nostra principale vergogna”, ha aggiunto il Presule, sottolineando la attuale mancanza di “coscienza sociale” nel paese e la proliferazione di una corruzione endemica e sistematica.
Mons. Lagdameo ha elogiato il comportamento dell’ex presidente del Congresso, José de Venecia, e di altri politici che hanno avuto il coraggio di denunciare fenomeni ed episodi di corruzione, anche a costo di perdere il proprio posto nelle strutture di potere, mentre nelle Filippine fa rumore lo scandalo di tangenti milionarie pagate nei contratti e negli appalti pubblici, che ha coinvolto anche il first gentleman Jose Miguel Arroyo, marito della Presidente filippina Gloria Arroyo.
Occorre un’azione comune, basata sulla buona volontà e sull’impegno di ciascuno, ripetono i Vescovi, che invitano a pensare al bene comune e non al puro interesse individuale.
Mons Oscar Cruz, Vescovo di Lingayen-Dagupan, ha spiegato che “l’appello all’agire comune” è aperto al contributo di tutti. Esso intende promuovere una autentica riforma del sistema di governo che, ha detto, sarebbe appoggiata dai Vescovi, finchè naturalmente resta nell’alveo dei procedimenti costituzionali e non comporta violenza o spargimento di sangue. (PA) (Agenzia Fides 13/2/2008 righe 27 parole 276)


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