AMERICA/BOLIVIA - I Vescovi invitano a bandire il ricorso alla violenza, a superare le differenze attraverso il dialogo sincero, a lavorare insieme per l’autentico progresso che tutti desiderano

mercoledì, 14 novembre 2007

Cochabamba (Agenzia Fides) - "Facciamo della Bolivia una casa di fratelli, per vivere e convivere con dignità" è il titolo del Messaggio dei Vescovi boliviani al popolo di Dio al termine della loro Assemblea Plenaria, celebrata dall’8 al 13 novembre, nel quale riflettono sulla realtà della Chiesa e della società, evidenziando luci ed ombre che "se da un lato ci danno speranza, dall’altro ci preoccupano ed affliggono".
In primo luogo ricordano a tutti i cristiani la necessità di partire da un incontro personale con Cristo, e di condividerlo come missionari: a questa missione tutti sono chiamati per migliorare la vita del paese. Secondo i Vescovi il paese sta vivendo un'epoca di grandi cambiamenti che incidono profondamente sulla vita ed in tutti gli ambiti della società. Un fatto positivo che è segno di speranza è "il riconoscimento che stanno acquisendo i popoli indigeni ed i settori storicamente emarginati, nel seno della nostra società, come protagonisti e cittadini a pieno diritto". Egualmente sono importanti "le iniziative e le preoccupazioni per migliorare la qualità di vita dei settori più vulnerabili" che costituiscono per la Chiesa "i prediletti, e quelli che stanno a cuore a tutti, particolarmente a quanti dirigono i destini dei popoli".
Alo stesso tempo constatano la necessità di cambiamenti profondi ed urgenti nel paese, cambiamenti che devono realizzarsi "nel rispetto della dignità di ogni persona umana e della sua identità culturale e religiosa, salvaguardando la libertà individuale e collettiva nell'esercizio dei diritti e delle responsabilità". Ricordano che per principio non si può pretendere di imporre il cambiamento od opporvisi "ricorrendo al confronto, alla violenza, alle minacce o alle manipolazioni di gruppi o settori della popolazione", perché il clima di confronto che c’è "crea nei cittadini un sentimento di insicurezza davanti al futuro, aggravato dai problemi economici, come la mancanza di posti di lavoro e la crescita del costo della vita che pregiudicano in maniera diretta i più poveri ed emarginati".
Riguardo all'Assemblea Costituente, i Vescovi della Bolivia affermano che le grandi speranze risvegliate dalla sua costituzione corrono ora il grave pericolo di fallire "per radicalità, intransigenze, interessi settoriali e revanscismi da un lato e dall’altro". Perciò è urgente "recuperare il senso di razionalità nelle relazioni tra boliviani, mettendo al bando il ricorso alla violenza che è diventato quasi una pratica normale" e superando le differenze "attraverso il dialogo costruttivo e sincero".
I Vescovi ricordano nel loro Messaggio che l'Avvento che stiamo per cominciare è un "tempo che richiama alla conversione autentica verso Dio ed i fratelli, che implica un cambiamento profondo nel modo di pensare e negli atteggiamenti che dobbiamo assumere, e che sono necessari per sradicare l'iniquità che oggi esiste nel nostro paese". Perciò concludono lanciando un urgente appello "a deporre intransigenze e confronti, ad utilizzare le grandi potenzialità culturali, sociali, morali e spirituali che abbiamo nei nostri popoli, ed ad approfittare di questo tempo propizio che ci prepara al Natale per riconciliarci e lavorare insieme, con l'aiuto di Dio, per il progresso vero che tutti desiderano". (RG) (Agenzia Fides 14/11/2007; righe 37, parole 503)


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