Felice Ruffini - "SAN CAMILLO DE LELLIS" - "Dobbiamo essere 'madri' dei malati, più ancora che fratelli" - Ed. Velar

giovedì, 8 novembre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Ecco lo spirito con il quale Camillo de Lellis (Bucchianico 1550 - Roma 1614) ha vissuto la sua vocazione di uomo e di prete. Di nobile famiglia, fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise a servizio dei frati Cappuccini. Convertitosi entrò nell'Ordine come "Frate Umile". Ma una inguaribile piaga al piede lo portò al “S. Giacomo degli incurabili” di Roma. In questo luogo il Cristo Crocifisso lo chiamò a dedicarsi completamente ai malati. Riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote, fondò la "Compagnia dei ministri degli infermi", oggi in tutto il mondo. Il suo Ordine si distinse da altri simili non solo per la "croce rossa" sul petto ma per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa.
L'autore del libro, padre Felice Ruffini, religioso camilliano e sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale sanitaria, con gusto e vivacità, in questo libro racconta la vita intensa del Santo; una vita che ha avuto come orizzonte di fondo le parole chiare ed inequivocabili di Gesù: "Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
(AP) (8/11/2007 Agenzia Fides; Righe:16; Parole:210)


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