AFRICA/UGANDA - In Uganda dopo le alluvioni si rischia la carestia: “non lasciamo morire migliaia di bambini!”

mercoledì, 31 ottobre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Migliaia di bambini, nei prossimi mesi, rischiano di morire in Uganda a causa delle gravi conseguenze provocate dalle forti e persistenti piogge torrenziali che hanno colpito il paese nelle ultime settimane. Più di 300.000 persone hanno subito direttamente le conseguenze delle inondazioni nel Nord e nell’Est del paese che hanno travolto molte case e distrutto buona parte dei raccolti. Oltre al concreto rischio di diffusione di colera e malaria, si prevede una stagione di carestia che mette a rischio la vita di quasi due milioni di persone.
In Uganda sono già più di 200.000 i bambini che ogni anno muoiono di fame e le gravi alluvioni degli ultimi giorni rischiano di peggiorare la situazione.
L’onlus Italia Solidale, impegnata in 91 località di Africa, India e Sud America con più di 2.000.000 di persone coinvolte, lancia un appello insieme ai volontari del posto, religiosi e laici: non lasciamo morire questi bambini, interveniamo insieme con l’adozione a distanza per salvare la loro vita e sostenere il movimento già avviato nelle zone colpite!
In questi giorni sono arrivate testimonianze dirette di famiglie che hanno perso la casa a causa delle alluvioni e che sono state subito accolte da altre famiglie o dai volontari che si stanno impegnando a ricostruire o a riparare le case danneggiate dalle piogge.
Damasco Namable, volontario laico di Bunambutye Solidale, descrive una situazione molto difficile ma nello stesso tempo racconta come le persone si aiutano e si sostengono: “…le piogge hanno provocato la rottura degli argini dei diversi fiumi che attraversano la nostra comunità alle pendici del Monte Elgon e lo straripamento dei fiumi. Diverse zone di Bunambutye sono state inondate dalle acque e ciò ha provocato il crollo o il danneggiamento di molte case e la distruzione dei raccolti. Intanto grazie alle tante attività già avviate con Italia Solidale riusciamo a far fronte all’attuale situazione. Molte persone che da diversi anni partecipano alle nostre formazioni, si stanno adoperando per chi in questo momento vive una situazione di disagio. Alcune famiglie che hanno perso la casa, ad esempio, sono state ospitate da altre famiglie “solidali”, alcuni gruppi di persone si sono riunite per riparare le case danneggiate. Inoltre stiamo tenendo degli incontri con le famiglie per prevenire la molto probabile diffusione di malattie come la malaria o il colera.”
Questo movimento di “persone per le persone” ha già dato grandi frutti ed in questa situazione ha permesso anche di affrontare la prima emergenza. Ma nonostante il grande movimento di solidarietà già avviato, nelle zone colpite migliaia di bambini rischiano di morire nei prossimi mesi. Per questo l’onlus chiede di accogliere la loro testimonianza e aiutarli a diffondere questa esperienza affinché le famiglie italiane si coinvolgano con l’adozione a distanza per salvare la vita dei bambini, in Uganda e in tutto il mondo.
(AP) (31/10/2007 Agenzia Fides; Righe:39; Parole:492)


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