AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - Scheda del Paese e della Chiesa

lunedì, 4 giugno 2007

Roma (Agenzia Fides)- In occasione della visita ad limina dei Vescovi della Repubblica Centrafricana pubblichiamo una scheda sul Paese e sulla Chiesa.
Esteso per 622.984 km2, il Centrafrica confina con il Ciad al nord, il Sudan all’est, la Repubblica Democratica del Congo e il Congo-Brazzaville a sud, e il Camerun a ovest.
Popolazione: 3 milioni e 962mila abitanti. Le principali etnie sono: Banda (29%), Baja (25%), Ngbandi (11%), Azande (10%).
Religione: protestanti 26%, animisti 24%, cattolici 17%, musulmani 15%.
La presenza della Chiesa cattolica (dati Annuario statistico della Chiesa cattolica 2005): cattolici: 853mila; diocesi: 9; parrocchie: 116; vescovi: 13; sacerdoti: 177; religiosi sacerdoti 129; religiosi non sacerdoti: 30; religiose: 411; catechisti: 4.086. La Chiesa gestisce 108 scuole materne, con 4.758 alunni; 148 scuole primarie con 32.359 scolari; 17 scuole medie inferiori e superiori con 2.628 studenti; 14 ospedali, 38 dispensari, un lebbrosario e 6 centri per malati cronici e invalidi.
Storia dell’Evangelizzazione. Nel 1846 il territorio fa parte del Vicariato Apostolico dell’Africa Centrale, affidato fino al 1878 a P. Daniele Comboni e ai suoi missioni. La prima missione cattolica è stata fondata nell’Ubanghi-Chari. dai Padri Spiritani nel 1894, inviati dal Prefetto Apostolico di Brazzaville. Nel 1909 viene eretta la Prefettura Apostolica di Ubanghi-Chari. Nel 1929 arrivano le prime religiose, le Suore Missionarie dello Spirito Santo. Nel 1937 la Prefettura Apostolica dell’Ubanghi-Chari diventa Vicariato Apostolico e nel 1940 viene rinominato Bangui. Nel 1938 viene ordinato il primo sacerdote indigeno. Il 14 settembre 1955 è istituita la Gerarchia locale e Bangui è elevata ad Arcidiocesi metropolitana. Nel 1966, a seguito dell’afflusso di rifugiati sudanesi in Centrafrica, vengono inviati nel Paese 4 missionari comboniani per assisterli, seguiti dalle missionarie comboniane. Nel 1969 i comboniani assumo l’incarico della missione di Obo. Da allora si consolida la presenza comboniana nel Paese.

Storia e politica: La Repubblica Centrafricana è un paese dalla storia travagliata. Già zona di caccia per gli schiavisti arabi ed europei, nel 1884 il Centrafrica diventa colonia francese. Dopo l’indipendenza nel 1960, il potere fu assunto dal generale Bedel Bokassa, che il 31 dicembre 1965, spodestò con un golpe il presidente Dacko. Autoritario e accusato di crimini quali l’antropofagia, Bokassa si autoproclama imperatore nel 1977, mentre il paese vive una situazione drammatica, con una vita media di appena 40 anni e il 70% della popolazione analfabeta.
Il 20 settembre 1979 un colpo di stato appoggiato dalla Francia riporta al potere Dacko, che ristabilisce la repubblica. Il 1° settembre 1981, Dacko è di nuovo spodestato da un golpe guidato dal capo di stato maggiore dell’esercito, il generale André Kolingba., che sospende la costituzione e instaura una dittatura militare. Il 4 marzo 1982, ennesimo tentativo di golpe ispirato dai protagonisti di questi ultimi anni. André Bozizé e Ange-Félix Patassé, allora alleati.
La stagione della “democratizzazione dell’Africa” avviata nei primi anni ’90 del secolo scorso, coinvolge anche il Centrafrica. Nel 1991 viene ristabilito il multipartitismo e nel 1993 Patassé è eletto presidente con libere elezioni. Dopo la rielezione di Patassé (19 settembre 1999), il Paese si avvia in una spirale sempre più violenta, complice la pesante situazione economica (il reddito medio annuo è di appena 300 dollari). Il 28 maggio 2001 un gruppo armato assalta la residenza di Patassé, ma è respinto dagli uomini del presidente e dalle truppe libiche di stanza nella capitale centrafricana. L’ex presidente Kolingba è accusato di essere l’organizzatore del fallito golpe, che ha provocato 59 morti. Alcuni alti responsabili della difesa sono costretti alle dimissioni perché accusati di essere collusi con i golpisti. Tra questi vi è il capo di Stato maggiore François Bozizé che si rifugia in Ciad. Questo paese è accusato da Bangui di sostenere le truppe fedeli a Bozizé, che il 25 ottobre 2002 cercano di impadronirsi della capitale, ma sono fermate dalle truppe libiche. Il 15 marzo 2003 Bozizé conquista la capitale. L’8 maggio 2005 Bozizé viene eletto Presidente. (L.M.) (Agenzia Fides 4/6/2007 righe 51 parole 633)


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