SMA
Monassao (Agenzia Fides) – “Per presentare brevemente il Centrafrica vorrei sottolineare le sue ricchezze, che sono certamente materiali (oro, diamanti, legname e diversi minerali) ma soprattutto umane: tantissimi sono i giovani e i bambini che costituiscono il presente e il futuro del Paese”. Don Michele Farina è un missionario Fidei donum della diocesi di Savona, arrivato in Centrafrica nel 2022, da allora è impegnato insieme ai padri della Società per le Missioni Africane (SMA) nella promozione del vangelo a Monassao tra i Pigmei Bayaka.
“Da Monassao guardiamo il Centrafrica con gli occhi dei nostri fratelli pigmei Bayaka, una etnia che ha vissuto, fino a non molti anni fa, in modo isolato, pur vivendo nel suo paese – spiega don Michele. Il contributo della missione, che fa parte della diocesi cattolica di Berberati, nell’estremo lembo sud-occidentale della Repubblica centroafricana, ha fatto in modo che questo popolo cominciasse a rivendicare i propri diritti all’interno del proprio Paese”.
“I giovani - prosegue - non attendono altro che avere delle opportunità per realizzare i loro sogni per il proprio benessere e quello del Centrafrica. Purtroppo, la scuola, insieme alla sanità e alle infrastrutture, in particolare le strade, non permettono di prepararsi adeguatamente. Inoltre, manca ancora molto per realizzare una vera e propria pace. Ci sono ancora molti gruppi di ribelli che si nascondono e agiscono nel nord del Paese. L’ultimo episodio grave è accaduto pochi giorni prima di Natale 2023, quando il villaggio di Nzakoundou è stato attaccato e sono morte 23 persone, di cui 3 bambini, incendiate centinaia di case e bruciate tonnellate di alimenti. La speranza è che gli stessi centrafricani possano essere sempre più protagonisti nel loro Paese e costruire pace e benessere per tutti i suoi figli.”
Monassao si trova nel cuore dell’Africa, il nome in sango della Repubblica del Centrafrica ‘Beafrika’ significa: Be (cuore). Un paese oltre due volte l’Italia ma con 5 milioni di abitanti.
Il missionario mette in luce quanto questo piccolo esempio faccia emergere il fatto che manca ancora molto al Centrafrica per ottenere una vera e propria democrazia. “Come accade in molti Stati dell’Africa, ciò che condiziona la vita e il benessere dei loro abitanti è l’instabilità politica” conclude.
Il Centrafrica ha raggiunto l’indipendenza nel 1960 e differenti presidenti si sono succeduti tra elezioni e colpi di Stato. Un ultimo atto significativo del governo è stato compiuto nell’estate dello scorso anno, quando l’attuale Presidente Faustin-Archange Touadéra (vedi Agenzia Fides 16/3/2024), ha promosso un referendum per modificare la Costituzione con l’obiettivo principale di prolungare il suo mandato in caso di rielezioni.
(AP) (Agenzia Fides 21/3/2024)