Augusto D'Angelo - "DON ANDREA SANTORO" - Un prete tra Roma e l'Oriente - Ed. San Paolo

giovedì, 30 novembre 2006

Roma (Agenzia Fides) - “E’ una bella storia, quella di don Andrea, e non solo per i cinque anni in Turchia. E una storia che fa scoprire la spiritualità e la vita germinate negli anni dopo il Concilio. Don Santoro non è un teologo né un intellettuale ma parla e scrive molto, perché è un uomo comunicativo. Una lettera del 2000, da Urfa in Turchia, ne illumina la vicenda: «ho cercato nelle Sacre Scritture la chiave per capire quello che gli occhi vedono nel presente… Ho intessuto piccoli quotidiani rapporti con i vicini di casa con i mille piccoli negozianti delle mille piccole botteghe, imparando a salutare, a rispondere alle tante domande... ». La Bibbia e mille rapporti sono la chiave per cogliere la sua spiritualità, vissuta nella preghiera nell’attenzione con cui celebra la liturgia e, in particolare, nell’apertura all'umano. Gli uomini e le donne, i piccoli e i grandi interessano molto don Andrea: le loro situazioni i loro casi irripetibili, le loro banalità e i loro drammi…
La sua morte getta luce su un'intera vita e spinge a interrogarsi su chi fosse questo personaggio. È un interrogativo che Augusto D'Angelo ha raccolto da storico attento ai grandi problemi della vita religiosa contemporanea, capace di leggere il tessuto spirituale e umano di una vicenda...”
(dall'Introduzione di Andrea Riccardi) (S.L.) (Agenzia Fides 30/11/2006 - Righe 14; Parole 225)


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