VATICANO - Il tempo di Avvento - “Rorate Caeli Desuper” (III)

sabato, 25 novembre 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - L'inno “Rorate Cæli” è per eccellenza il canto gregoriano del tempo dell’Avvento. Il suo ritornello è tratto dal libro di Isaia (45,8) : “Stillate, cieli, dall'alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia”.
Stillate, o cieli la rugiada dall’alto, e le nubi piovano il Giusto.
Non irritarti, Signore, e non ricordare oltre l’iniquità. Ecco,la città del Santo è fatta deserta, Sion è fatta deserta; Gerusalemme, la casa della tua santificazione e della tua gloria, dove i nostri padri ti lodarono, è desolata.
Stillate, o cieli la rugiada dall’alto, e le nubi piovano il Giusto.
Peccammo, e siamo diventati come un immondo, e cademmo come foglia dell’universo; e le nostre iniquità quasi come il vento ci travolsero; tu ci nascondesti la tua faccia e ci abbandonasti in potere della nostra iniquità.
Stillate, o cieli la rugiada dall’alto, e le nubi piovano il Giusto.
Vedi, Signore, l’afflizione del tuo popolo e manda chi stai per mandare. Dalla pietra del deserto manda l’Agnello dominatore della terra al monte di Sion, e tolga il giogo della nostra schiavitù
Stillate, o cieli la rugiada dall’alto, e le nubi piovano il Giusto.
Consolati, consolati, popolo mio; presto verrà il tuo Salvatore. Perché ti consumi nell’afflizione? Perché ti agiti nel tuo dolore? Io ti salverò, non temere: io sono il tuo Signore, il Santo d’Israele, il tuo Redentore.
Stillate, o cieli la rugiada dall’alto, e le nubi piovano il Giusto.
(J.M.) (Agenzia Fides 25/11/2006 - righe 20, parole 252)


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