AFRICA/SENEGAL - “Iniziare al più presto le operazioni di sminamento nella Casamance” chiedono alcune organizzazioni umanitarie internazionali

giovedì, 23 novembre 2006

Dakar (Agenzia Fides)- Le organizzazioni umanitarie internazionali hanno chiesto al governo senegalese di iniziare al più presto le operazioni di sminamento nella regione della Casamance, teatro dal 1982 di una guerra secessionista. In questo lungo arco di tempo, sia l’esercito regolare sia le forze della guerriglia hanno seminato mine e ordigni di ogni tipo. A farne le spese è la popolazione civile. Secondo alcune stime, in Casamance nel corso degli ultimi 20 anni, almeno 776 persone sono rimaste invalide e altre 650 hanno perso la vita a causa delle mine
Il Senegal ha aderito 7 anni fa al trattato di Ottawa del 1997 che proibisce la produzione, lo stoccaggio e l’uso delle mine antipersona. Il governo di Dakar si è anche impegnato a bonificare le aree minate entro il marzo 2009, ma le operazioni di sminamento devono ancora essere avviate.
Secondo uno studio internazionale, l’area maggiormente minata della Casamance ha un’estensione di 11 kmq ed è contrassegnata dalla presenza di villaggi e fattorie. Inoltre sono minati sentieri e strade forestali per una lunghezza complessiva di 60 km. Per procedere allo sminamento di queste aree occorrono circa 20 milioni di dollari, una cifra relativamente modesta rispetto alle operazioni di sminamento condotte in altre zone del mondo.
Da oltre 20 anni, in Casamance si svolge una guerra “a bassa intensità”: le stime più attendibili parlano di un bilancio totale di circa 3.500 vittime , 50mila sfollati (parte dei quali rifugiatisi in Guinea-Bissau e Gambia). La guerra ha inoltre provocato ingenti danni economici ad una regione un tempo considerata il granaio del Senegal ed un paradiso per turisti.
Alla fine del 2004 era stato firmato un accordo di pace tra il governo e il principale gruppo ribelle (vedi Fides 17 dicembre 2004), ma da questa organizzazione si sono separate alcune formazione estremiste che continuano a combattere. (L.M.) (Agenzia Fides 23/11/2006 righe 26 parole 325)


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