AMERICA - L’Aids guadagna terreno in America latina e Caraibi: potrebbero arrivare a 3,5 milioni i contagi entro il prossimo anno

venerdì, 28 luglio 2006

Roma (Agenzia Fides) - L’Aids guadagna terreno in America latina e Caraibi, e il numero dei pazienti potrebbe aumentare dai due milioni attuali ai 3,5 milioni nei prossimi anni, secondo le previsioni di uno studio appena pubblicato in vista della XVI Conferenza Internazionale sull’Aids che si terrà tra il 13 e il 18 agosto prossimo a Toronto, Canada.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono circa due milioni le persone contagiate in America Latina e nei Carabi. Le malattie causate dall’Hiv nel paese tolgono ogni anno la vita a circa 90.000 persone. Tra il 2006 e il 2015, l’Aids ne ucciderà minimo 1,5 milioni.
Principali cause dell’epidemia nella regione sono la povertà, la migrazione, la penuria di risorse per la ricerca. Tuttavia, ogni paese affronta il problema in modo diverso.
Alcuni stati, come Brasile e Messico, si sono attivati con successo. Il Governo del Brasile, ad esempio, ha applicato un programma di prevenzione che offre farmaci antiretrovirali. Mentre, la maggior parte dei centroamericani, non sembrano avvertire la gravità del problema.
Nel 1992 il Banco Mondiale pronosticò che, entro il 2000, il Brasile avrebbe registrato 1,2 milioni di contagi. Tuttavia, nel 2005 il numero si è fermato a 620.000, e tra il 1996 e il 2002 il tasso di mortalità per Aids è calato del 50%, grazie all’uso dei farmaci antiretrovirali. Secondo il Governo brasiliano, la distribuzione di quei farmaci ha salvato la vita di circa 90.000 pazienti.
In Messico, come in Centroamerica, il problema dell’Hiv/Aids è legato alle disuguaglianze economiche e al luogo in cui si vive. Il trattamento antiretrovirale gratuito esiste, ma è spesso difficile trovarlo disponibile fuori dalle grandi città.
Nei Caraibi, il problema dell’Aids è particolarmente grave nella Repubblica Domenicana e Haiti. Alla fine dello scorso anno l’incidenza del virus in questi paesi era del 1,6%, superato solo dai paesi subsahariani. Secondo lo studio, nell’isola Hispaniola è concentrato l’85% dei casi caraibici. (AP) (28/7/2006 Agenzia Fides; Righe:28; Parole: 331)


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