AFRICA/CONGO RD - L’Accordo di Addis Abeba accolto con diffidenza dai congolesi ma vi sono novità positive

mercoledì, 6 marzo 2013

Kinshasa (Agenzia Fides)- “Il popolo congolese ha accolto l’accordo di Addis Abeba con una certa sfiducia e diffidenza, perché molti altri simili accordi erano già stati firmati nel passato, ma con scarsi risultati” afferma la Rete Pace per il Congo in una nota inviata all’Agenzia Fides sull’ l’Accordo-quadro regionale per porre fine alla guerra nell’est della Repubblica Democratica del Congo, firmato il 24 febbraio nella capitale etiopica (Fides 25/2/2013).
“L’accordo di Addis Abeba rimane ancora molto ambiguo, nel senso che sembra non andare alla radice del problema. Il pretesto fondamentale della crisi dell’est della RDC è la presenza, sul suo territorio, di gruppi armati stranieri di origine rwandese (FDLR) e ugandese (LRA, ADF-Nalu)”. “Questa presenza- prosegue la nota- rivela che anche in Rwanda e in Uganda ci sono dei problemi non risolti, altrimenti questi gruppi armati non avrebbero alcun motivo per rifugiarsi nell’est della RDC. Probabilmente, non sarà sufficiente un’operazione di tipo militare, per quanto forte sia il suo mandato. Occorrerà un’azione internazionale perché anche questi due Stati intraprendano un cammino di democratizzazione e di riconciliazione nazionale”.
Un’altra lacuna dell’accordo di Addis Abeba riguarda il commercio delle risorse naturali. L’Accordo prevede di “rafforzare la cooperazione regionale, anche attraverso l’approfondimento dell’integrazione economica, con particolare attenzione alla questione dello sfruttamento delle risorse naturali”. “Il principio di un’integrazione economica regionale è molto ambiguo, perché può essere compreso nel senso che una determinata materia prima, indipendentemente dal luogo in cui si trova, è di tutti e può essere condivisa da tutti” afferma la Rete Pace per il Congo.
Nonostante questi limiti, la Rete Pace per il Congo afferma che “l’accordo di Addis Abeba può fare la differenza nei confronti degli accordi precedenti e potrebbe apportare qualcosa di nuovo” in primo luogo perché è stato sottoscritto non solo dagli Stati della Comunità dei Grandi Laghi (CIRGL) ma anche dal Segretario Generale dell’ONUe dai Presidenti della Commissione dell’UA, della SADC e della CIRGL, oltre a prevedere alcune importanti garanzie per assicurare l’integrità nazionale della RDC. (L.M.) (Agenzia Fides 6/3/2013)


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