EUROPA/ITALIA - E’ uscito il terzo numero di “Oasis”, rivista semestrale plurilingue del Centro Internazionale Studi e Ricerche Oasis (Cisro), che offre uno spazio aperto al dibattito sul terrorismo internazionale

sabato, 20 maggio 2006

Roma (Agenzia Fides) - Il terzo numero della rivista “Oasis”, appena pubblicato, si apre con una riflessione dell’Arcivescovo di Vienna, Card. Christoph Schonborn dal titolo “Vie della missione”, che tratta della possibilità di dialogo tra religioni missionarie, come sono il Cristianesimo e l’Islam, e delle strade da percorrere per il futuro. La rivista dedica poi una lunga inchiesta al terrorismo, intitolata “Al Qaeda e gli altri”. Studiosi ed esperti affrontano questo problema da diverse angolazioni offrendo analisi originali che aiutano a far crescere la comprensione di un fenomeno che sta incidendo profondamente su tutta la società. Henri Rude, professore di filosofia morale e direttore del Centre d’Ethique et de Déontologie militaries all’Ecole Spéciale Militaire de Saint-Cyr-Coetquidan, propone tre chiavi di analisi - fisica, etica e teologico-politica - per descrivere il fenomeno nato in Francia dopo la caduta di Robespierre e oggi riferito a un certo fondamentalismo islamico.
Brian Michael Jenkins, consigliere del presidente della Rand Corporation, passa al setaccio la mentalità terrorista cercando di entrare nella mente dei cosiddetti “martiri-guerrieri”. Il generale Carlo Jean, docente alla Luiss di Studi Strategici, affronta la questione terrorismo dal punto di vista economico e di impiego delle forze, con una evidente asimmetria sfavorevole per gli Stati che devono difendersi dagli attacchi. Il generale Jean-Luop Francart lancia invece la sfida della “quarta opzione” che impone un cambiamento della mentalità: una guerra di percezioni e di idee in modo da abbattere il nucleo centrale di parte dell’opinione musulmana che insiste sull’idea di un dominio del mondo occidentale sugli altri popoli.
Olivier Roy, direttore di ricerche al CNRS propone un’analisi controcorrente e collega la violenza del fondamentalismo islamico al radicalismo politico-sociale piuttosto che al Corano. Mahammed Arkoun, professore alla Sorbona, affronta la questione di come salvaguardare la validità teologica della definizione del Corano e di come condannare l’uso che Bin Laden e i suoi partigiani fanno del testo. Paolo Branca, docente di lingua araba alla Cattolica di Milano, traccia un vasto affresco di un Islam a molte voci che parlano di un universo musulmano dove esiste una grande varietà di posizioni. Kamil William Samaan, sacerdote egiziano copto-cattolico, ripercorre la lunga storia dei Fratelli Musulmani in Egitto. S.E. Mons. Jean Clément Jeanbart, arcivescovo greco-melkita di Aleppo fa un ritratto della Siria, una terra che rischia di soccombere di fronte alla gravità dei fattori che hanno portato il Paese sull’orlo di un isolamento che pare irreversibile. Anche l’India, in cinquanta anni d’indipendenza è stata bersagliata dal fanatismo: Cyriac Thomas, vice-preside della Mahatma Gandhi University Kottayam Kerala, traccia un affresco di questo immenso Paese e ricorda la grande lezione di democrazia dei tre leader uccisi, il Mahatma Gandhi, Indira e Rajiv Gandhi. Paolo Terenzi, ricercatore all’Università di Bologna si chiede, rileggendo Huntington, se si tratta di scontro di civiltà o scontro nelle civiltà? La rivista presenta poi, tra i documenti, due discorsi pronunciati da Benedetto XVI in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia, nell’agosto scorso (il primo dedicato ai rappresentanti delle comunità musulmane) e alcuni brani del “De Civitate Dei” di S.Agostino. Completano questo numero di Oasis una intervista al Presidente dell’Afghanistan, Hamid Garzai, un reportage di Maria Laura Conte sull’Indonesia, ed un contributo che, tra diversi temi, tocca anche il problema della Costituzione irachena. Il servizio fotografico della rivista è dedicato alla scoperta dell’Etiopia cristiana. (R.F.) (Agenzia Fides 19/5/2005 - righe 41; parole 553)


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