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Roma (Agenzia Fides) - “La mia sensibilità alla pace si è ‘accentuata’ dopo la sventura del sequestro che ho subito; ho sperimentato tutta la ‘bruttezza’ della guerra che disumanizza le relazioni. Oggi grido il mio rifiuto convinto verso ogni forma di oppressione e di violenza armata.” A parlare è padre Pier Luigi Maccalli, sacerdote della Società per le Missioni Africane, che è stato tenuto in ostaggio nel Sahel per oltre due anni (vedi Agenzia Fides 9/10/2020). L’occasione è il messaggio che Papa Francesco ha pubblicato per la LVII Giornata Mondiale della Pace dal tema Intelligenza artificiale e pace reso noto l’8 dicembre 2023.
“Ci sono due passaggi che mi colpiscono"riferisce padre Maccalli. "Nel primo il Papa dice: Le “macchine intelligenti’’possono svolgere i compiti loro assegnati con sempre maggiore efficienza, ma…
L’espressione virgolettata di macchine intelligenti mi ha richiamato alla mente un’altra espressione che si usa in ambiente militare; oggi i generali parlano di ‘bombe intelligenti’. Mi dissocio da questo linguaggio che pretende promuovere la guerra ad azioni mirate e obiettivi colpiti con abilità chirurgica. Il Papa ricorda sempre in questo messaggio che «la realtà è superiore all’idea» e di fatto la realtà ci documenta tristemente ogni giorno che le cosiddette bombe o macchine da guerra intelligenti fanno solo distruzione e vittime innocenti. Mi permetto di scomodare le coscienze di molti: Quanto si dichiarerà ‘fuori legge’ la guerra? Quando sarà abolita la guerra ‘dall’intelligentia umana’ così come sono state abolite la schiavitù ed il colonialismo?".
"Nel secondo passaggio che ha attirato la mia attenzione" prosegue padre Maccalli "il Pontefice dice: 'Il mondo, insomma, non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo, non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più ‘’artificiale’.
La guerra è una follia che disumanizza le relazioni. Chi la promuove, la giustifica o l’alimenta con armi sempre più sofisticate ha un cuore ‘freddo e artificiale’. Personalmente mi rattrista sapere che l’Italia è all’11° posto della classifica mondiale per spese militari, ma bisogna avere l’onestà di dirlo e ricordarci che chi fabbrica le armi promuove la guerra".
"Quando il cuore non è artificiale?" si chiede padre Maccalli. Il cuore prosegue il missionario - "è ‘umano’ quando sa esprimere compassione, misericordia e perdono. L’evangelizzazione del cuore è la grande sfida della missione oggi. Mi sono trovato nello scomodo posto di un conflitto, da prigioniero e l’ho attraversato contando 752 giorni di prigionia. Ne sono uscito con l’offerta di perdono che ho dato a coloro che mi hanno incatenato e privato della libertà".
"Sono persuaso" conclude padre Maccalli "che il perdono è la forza capace di trasformare una relazione che si è spezzata in opportunità di rinascita. Nel mio piccolo angolo di mondo ho scelto di liberare il perdono per costruire la pace. (AP/PLM) (Agenzia Fides 1/1/2024)