EUROPA/SPAGNA - Approvata la Legge sulla Riproduzione assistita: “Con questa legge l'essere umano non nato si trasforma in materiale di ricerca, in merce in balia degli interessi economici di grandi imprese e dell'ambizione di certi ambienti scientifici”

venerdì, 24 febbraio 2006

Madrid (Agenzia Fides) - Dopo l'approvazione da parte del Parlamento Spagnolo della Legge sulle "Tecniche di Riproduzione Umana Assistita" (LRHA), sono numerose le voci che si sono levate per denunciare la gravità del fatto. Si tratta di un disegno di legge che introduce numerose proposte che ledono il Diritto Naturale, tra esse, per esempio, si permette la "produzione" di esseri umani; si determina arbitrariamente chi merita di essere considerato persona e chi invece no; si manipola il linguaggio per manipolare le coscienze ed il diritto; si introduce il pericoloso precedente che il fine giustifica i mezzi; non si esclude ogni clonazione umana perché si permette la cosiddetta ‘clonazione terapeutica’; si autorizza la manipolazione arbitraria della vita permettendo la fecondazione di ovuli di animali con seme umano, una pratica dalle conseguenze imprevedibili.
La Piattaforma “Hay alternativas" l'ha definita come una delle “leggi di riproduzione più aggressive al mondo contro la bioetica” ed afferma che essa si trasforma in realtà “in uno strumento di morte e di retrocessione scientifica”. “Con questa legge - afferma la Dr. Gádor Joya, portavoce della piattaforma - l'essere umano non nato si trasforma in materiale di investigazione, in merce in balia degli interessi economici di grandi imprese e dell'ambizione di determinati ambienti scientifici”. Il Vicepresidente del Foro Spagnolo della Famiglia (FEF), Benigno Blanco, ha affermato che si tratta di un “chiaro passo indietro nella difesa della vita umana nelle sue prime fasi di sviluppo”. Il FEF denuncia in un comunicato che “questa legge subordina il diritto alla vita rispetto alla sperimentazione e all'abuso tecnologico” ed afferma che “la Spagna diventerà uno dei paesi europei in cui la vita dell’embrione umano è meno protetta e dove il legislatore rinuncia ad ogni considerazione etica di fronte al mero sviluppo tecnologico”.
Il Presidente dell'Istituto di Politica Familiare, Eudardo Hertfelder, ha denunciato che “la legislazione dovrebbe difendere l'embrione umano, invece non solo non lo riconosce nei suoi propri diritti, ma lo elimina”. L’organizzazione “Professionisti per l'Etica” afferma che la legge è contraria alla dignità umana e denuncia che con la sua approvazione “d’ora in poi si potrà scegliere che un embrione nasca o sia distrutto, cioè che si uccida un essere umano nel suo primo stadio o che si investighi su di lui”.
“L'informazione proposta dal governo e dai mass media sulla LRHA ha costituito in altro chiaro esempio della costante manipolazione dell’informazione alla quale siamo sottomessi”, è la denuncia della Piattaforma per la Promozione della Famiglia (PROFAM): “la clonazione di esseri umani a fini terapeutici di ricerca, cercano di farla vedere come una cosa rispettabile e progressista, senza dire che questa pratica non rispetta la dignità dell'essere umano dal suo concepimento”. (RG) (Agenzia Fides 24/2/2006 - righe 32, parole 448)


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