AFRICA/CONGO RD - Le Nazioni Unite: “Stop ai gruppi armati nell’est della Repubblica Democratica del Congo”. I Caschi Blu impegnati in un’operazione di sicurezza nel nord-est del Paese

giovedì, 22 dicembre 2005

Kinshasa (Agenzia Fides)- Mentre la Repubblica Democratica del Congo si avvia verso una nuova fase nella sua storia con l’approvazione ormai quasi certa della nuova Costituzione nel referendum popolare del 18 dicembre (vedi Fides 19 e 21 dicembre 2005), le Nazioni Unite lanciano un doppio segnale, militare e diplomatico ai gruppi armati che ancora operano nell’est del Paese.
Ieri sera, mercoledì 21 dicembre, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha adottato all’unanimità una risoluzione (la 1649) che esige il disarmo dei gruppi armati che agiscono nell’area dei Grandi Laghi. La risoluzione prevede l’applicazione per un periodo, che scade il 31 luglio 2006, di sanzioni individuali (divieto di viaggio e congelamento dei beni finanziari) dei responsabili politici e militari dei gruppi armati “che ostacolano il disarmo, il rimpatrio e la ristabilimento volontario dei loro combattenti”.
Tra i gruppi menzionati nella risoluzione vi sono le Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda (FDLR, gruppo che si oppone al governo di Kigali e che ha le sue basi nella RDC), le Forze Nazionali di Liberazione (FNL, l’ultimo gruppo di guerriglia burundese che non ha ancora firmato gli accordi di pace) e l’Esercito di Resistenza del Signore (LRA, il movimento di guerriglia che agisce nel Nord Uganda, che ha basi nel Sud Sudan e nel nord-est della RDC).
Sono colpiti dalle sanzioni anche “i responsabili delle milizie congolesi che sono appoggiate da elementi esterni alla RDC, in particolare quelle che operano nel distretto dell’Ituri” nel nord-est del Paese.
La risoluzione chiede infine agli Stati confinanti con la RDC di contribuire all’implementazione dell’embargo sulle forniture militare a questi gruppi e al loro disarmo, e di mettere fine allo sfruttamento illegale delle risorse congolesi.
Il Consiglio di Sicurezza ha anche votato una dichiarazione nella quale si felicita il popolo congolese per “il buon svolgimento del referendum sul progetto di Costituzione”.
Sul piano militare, le i Caschi Blu della Missione delle Nazioni Unite in Congo (MONUC) e le truppe regolari congolesi hanno lanciato un’offensiva nell’Ituri contro le milizie che all’inizio della settimana avevano attaccato un campo militare nell’area. Secondo fonti locali i combattimenti avrebbero provocato la morte di 6 miliziani e di un soldato congolese.
Gli uomini responsabili dell’attacco sono guidati da Peter Karim, un capo milizia considerato responsabile dell’attacco di giugno contro un elicottero dell’ONU nel corso del quale era rimasto ucciso un Casco Blu nepalese. (L.M.) (Agenzia Fides 22/12/2005 righe 35 parole 423)


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