VATICANO - Maria Troncatti: scelta da Dio per essere missionaria

venerdì, 17 ottobre 2025

FMA

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Domenica 19 ottobre 2025, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, la Beata Maria Troncatti sarà proclamata Santa da Papa Leone XIV.
La santità di suor Troncatti risplende nel suo essere madre di tutti, missionaria instancabile, quotidiana artigiana di pace e di riconciliazione, come recita il motto prescelto per la sua canonizzazione.

“Siamo molto emozionate e grate per questo dono: la prima FMA santa dopo la confondatrice ci conferma nella fede, nella certezza della fecondità del dono dello Spirito Santo che Don Bosco e Madre Mazzarello ci hanno trasmesso”. E’ la voce della Segretaria Generale dell’Istituto FMA, suor Maria Luisa Nicastro, che condivide con l’Agenzia Fides la gioia di questo dono. “Al di là di limiti, difficoltà, carenze, nella santità di Suor Maria contempliamo ciò che ci sentiamo chiamate ad essere, prima che a fare", prosegue. "Suor Maria ha vissuto tutte le stagioni della vita, centrandosi nell’amore al Cristo Crocifisso e nella speranza che Lui ha già vinto il male, il peccato, la morte. Per questo, mentre cura con tutta la dedizione di cui è capace, con la sua fede incrollabile chiede ed ottiene guarigioni che hanno del miracoloso. Suor Maria ci incoraggia alla fede, a vivere credendo che lo Spirito in noi e attraverso di noi compie il miracolo della trasformazione del mondo nella civiltà dell’amore.”

“Contemplando il volto più bello dell’Istituto – santa Maria Domenica Mazzarello, suor Maria Troncatti prossima alla canonizzazione - , le nostre beate e serve di Dio che hanno vissuto in piena fedeltà le Costituzioni – apriamo il nostro cuore alla grande Speranza, con la grazia e l’audacia che provengono da Dio” spiega Madre Chiara Cazzuola, Superiora Generale dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in una circolare alle FMA.

Richiamando la recente Esortazione Apostolica di Papa Leone XIV, Dilexi Te, nella quale il Pontefice sottolinea come la santità sia il frutto della cura per i poveri, da sempre considerati “il tesoro della Chiesa” le FMA ricordano come, la Beata Maria Troncatti, la “Madrecita buena”, come era chiamata da tutti coloro che avvicinava, considerava i poveri, gli orfani, le giovani maltrattate, i moribondi… come il suo unico interesse. Per loro era pronta ad affrontare pericoli e fatiche, dimostrando una carità materna che di ciascuno si prendeva cura personalmente.

Madre, Missionaria, Artigiana di Pace e Riconciliazione, servì con amore per 44 anni il popolo Shuar con cui condivise il cammino di santità come FMA missionaria. La scelta vocazionale e la partenza da casa è stata per Maria e per la sua famiglia, un momento molto difficile. “Era una donna che aveva la chiara consapevolezza di essere stata scelta da Dio per essere missionaria, si sentiva uno strumento di Dio, così che, con le sue mani, con la sua sapienza, guariva, guariva e faceva tutto il bene possibile.” È la voce di suor Rosita Molina, FMA dell’Ispettoria “Sacro Cuore” dell’Ecuador (ECU), Vicaria della casa “San Domenico Savio” di Sucúa – fondata dalla Beata Maria Troncatti.

“Posso sintetizzare la sua vita missionaria in una fase: Maria Troncatti, missionaria secondo il cuore di Dio" racconta suor Molina. "La sua vocazione nacque in casa, in famiglia, attraverso la lettura del Bollettino Salesiano che la maestra le consegnava e lei condivideva in famiglia”, prosegue la suora, annotando come sin dalla fanciullezza suor Troncatti fosse affascinata dalle missioni dei Salesiani e delle FMA in tutto il mondo. “Conversava di questi temi con la sorella Caterina, che non voleva che lei si allontanasse, ma lei nel suo intimo già sognava di essere missionaria tra i lebbrosi, in Oriente”.

Destinata poi all’Ecuador, come le profetizzò in punto di morte una giovane alunna interna del collegio di Nizza Monferrato presso cui suor Maria svolgeva il servizio di infermiera, sin dal suo primo arrivo nel Paese, visse con consapevolezza la sua missione, curando ed evangelizzando gli indigeni. Durante il trasferimento verso la zona della Selva ecuadoriana, determinante per l’attraversamento incolumi di tutto il suo gruppo, fu l’intervento che suor Troncatti fece per rimuovere una pallottola dal corpo della figlia di un indigeno Shuar, il quale, impressionato, la definì “la strega più strega di tutti gli stregoni”, e assicurò alle suore e alle sue consorelle protezione fino a Méndez. Creò un piccolo ospedale anche a Macas, salvando da morte certa i bambini nati deformi, da lei personalmente adottati; poi continuò ad evangelizzare nella missione di Sevilla, e lo stesso fece anche a Guayaquil, in una realtà totalmente differente. Infine, giunse a Sucúa, dove realizzò il suo sogno con l’ospedale “Pio XII”, costruito in collaborazione con i Salesiani e grazie all’aiuto della sua famiglia e anche del Santo Padre, a cui venne per questo dedicato. “Lì ha svolto un lavoro missionario e sanitario incredibile!” riporta suor Molina. Anche da anziana, veniva visitata dai suoi “figli” amati. “Non posso più lavorare – diceva – ma sono contenta di trattenermi con i miei poveri selvaggi: sempre vengono infermi nell’ospedale, sempre vengono da lontano a visitarmi”.

“Oltre che consapevole di essere stata scelta da Dio per essere missionaria, era una donna di preghiera, intuitiva, le bastava guardare negli occhi la persona che veniva in ospedale o che andava ad incontrare per scoprire i bisogni che aveva – racconta suor Molina descrivendo le caratteristiche della vita missionaria di suor Maria Troncatti. Era una donna in uscita. Aveva la sua stanza accanto alla finestra, vicino alla strada; a qualsiasi ora della notte la gente veniva a bussare perché aveva bisogno di medicine, aveva bisogno che lei andasse a casa ad aiutarla perché stava morendo, perché una signora non poteva partorire, suor Maria si alzava a qualsiasi ora, prendeva la sua valigetta e andava nella giungla, con tutti i pericoli, ma con un amore incredibile, come la grande missionaria secondo il cuore di Dio”.

Le celebrazioni avranno inizio nel pomeriggio di venerdì 17 ottobre 2025 presso la Casa generalizia FMA di Roma con alcuni interventi, tra questi la Superiora generale, Madre Chiara Cazzuola, Don Fabio Attard, Rettor Maggiore e don Pierluigi Cameroni, Postulatore generale Cause dei Santi della Famiglia Salesiana. Lunedì 20 ottobre nella mattinata ci sarà l’Udienza con Papa Leone XIV e nel pomeriggio la Celebrazione eucaristica di ringraziamento presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura presieduta dal Cardinale Ángel Fernández Artime SDB, pro-prefetto Dicastero Istituti di Vita Consacrata e Società Apostoliche e concelebrata dal Cardinal Luis Gerardo Cabrera Herrera, OFM, Arcivescovo di Guayaquil, e alla quale prenderanno parte, tra gli altri, Vescovi e presbiteri delle diocesi dell'Ecuador e d'Italia.

(AP) (Agenzia Fides 17/10/2025)


Condividi: