ASIA/BANGLADESH - Disordini politici e nazione bloccata per tre giorni, danni all'edificio della cattedrale

martedì, 31 ottobre 2023 politica   diritti umani   minoranze religiose  

Dhaka (Agenzia Fides) – “I leader politici al governo e all'opposizione dovrebbero dialogare e non alimentare l'instabilità politica. Il conflitto e la violenza non fanno il bene del paese. Vogliamo la pace. Il nostro popolo ha diritto di vivere in pace”, dice p. Albert Rozario, parroco della cattedrale di Santa Maria a Dhaka, mentre il paese è agitato da disordini politici che hanno lambito anche la cattedrale cattolica della capitale. Il 28 ottobre i due maggiori partiti politici di opposizione del Paese sono scesi in piazza nella capitale Dhaka. Membri del maggiore partito di opposizione, il Partito Nazionale del Bangladesh (BNP), e del Jamaat-e-Islami, il principale partito islamista - in un paese a larga maggioranza islamica - hanno indetto una manifestazione chiedendo alla premier Sheikh Hasina di dimettersi e di lasciare il posto a un governo di garanzia, che avrebbe il compito di condurre il paese alle elezioni legislative, previste a gennaio 2024. Le manifestazioni sono degenerate in scontri nel centro della capitale, durati alcune ore. Alcuni manifestanti hanno cercato di forzare l'abitazione del presidente della Corte Suprema e sono stati respinti dalla polizia. Il leader dell'opposizione del Bangladesh, Mirza Fakhrul Islam Alamgir, segretario generale del BNP e più di 2000 membri del suo partito sono stati arrestati dopo le violente proteste. Sono stati incriminaticon l'accusa di omicidio, dopo la morte di un poliziotto durante i cortei. Alamgir è alla guida del BNP da quando Khaleda Zia, presidente del partito e due volte premier, è stata condannata a una pena detentiva per corruzione e suo figlio ha lasciato il paese. Zia, che è malata, si trova oggi agli arresti domiciliari.
Nel corso dei disordini è stato coinvolto un complesso cattolico: alcuni militanti hanno colpito la cattedrale cattolica di Santa Maria, situata a Ramna, quartiere in cui si trova anche la sede centrale del BNP. Il cancello del cortile della cattedrale era chiuso, ma la folla ha lanciato pietre verso l'edificio, danneggiando tre finestre della canonica dove abita il parroco. Padre Albert Rozario chiede "maggiore sicurezza per i prossimi mesi, perché la nostra cattedrale è situata in un punto caldo di manifestazioni politiche”. Leader cristiani hanno espresso disappunto per i danni subiti dalla chiesa, auspicando attenzione e sicurezza per le comunità minoritarie.
La tensione sociale e politica resta alta: il BNP, Jamaat-e-Islami e altri partiti politici hanno annunciato un blocco di tre giorni iniziato questa mattina, 31 ottobre, come parte del movimento antigovernativo che chiede le dimissioni del governo. Ruhul Kabir Rizvi, segretario generale del BNP, ha dichiarato che il blocco sarà mantenuto su tutti i tipi di mezzi di trasporto e comunicazione: “Invito i connazionali, a rendere effettivo il blocco fino al 2 novembre. Tutte le strade, le autostrade, le ferrovie e i trasporti marittimi saranno interessati”.
Secondo gli osservatori, nei prossimi mesi la situazione politica potrebbe peggiorare, dato che ormai da mesi migliaia di persone scendono in piazza, soprattutto nella capitale, per protestare contro l’insostenibile aumento dei prezzi dei beni essenziali e del carburante, contro le sempre più frequenti interruzioni di corrente e per chiedere le dimissioni della premier Sheikh Hasina, che dal 2009 governa il paese asiatico. Oggi, 31 ottobre, in diverse città industriali del Bangladesh, migliaia di operai del settore tessile hanno abbandonato il posto di lavoro per manifestare il proprio malcontento per condizioni di lavoro sempre più difficili, stipendi miseri e carovita. Nell'insurrezione, decine di fabbriche sono state vandalizzate si sono verificati scontri tra manifestanti e agenti di polizia. Le azioni più dure si sono verificate a Gazipur, Ashulia e Hemayetpur, importanti centri industriali e tessili non lontani da Dhaka.
Il Segretario generale del BNP, Moazzem Hossain Alal, ha spiegato: "La Awami League è al potere da per tre mandati. Solo se a gestire le elezioni vi sarà un esecutivo tecnico allora si potrà creare un clima di compromesso". Intanto anche i sostenitori della Awami League sono scesi in piazza per manifestare il supporto al governo.
In tale cornice di "muro contro muro", Aminul Islam, docente universitario e analista politico, nota: "La gente comune è vittima dei disordini dei partiti politici. Il Bangladesh è indipendente da 52 anni e, in vista delle elezioni, ogni cinque anni si registra tensione sociale e violenza, nella lotta per ottenere il potere. I comuni cittadini del paese sono spaventati e preoccupati". "I partiti politici - prosegue - pensano che la strada sia il luogo in cui risolvere i problemi, invece di affrontarli attraverso la discussione e il dialogo. La strada diventa il luogo in cui mostrare la propria forza. Sulla strada facilmente scoppia la violenza, con delle vittime. Un negoziato tra i partiti politici è auspicabile e necessario, per evitare la violenza e un'ulteriore perdita di vite umane".
(PA-FC) (Agenzia Fides 31/10/2023)

la canonica danneggiata

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