AFRICA/NIGER “Si faccia il possibile per evitare una “seconda Libia”: i Vescovi di Niger, Burkina Faso e Nigeria contro l’intervento militare

lunedì, 7 agosto 2023 golpe  

Niamey (Agenzia Fides) – Si va verso un’estensione dell’ultimatum intimato dalla Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO/ECOWAS) alla giunta militare golpista perché liberi il Presidente Mohamed Bazoum, e restituisca il potere al legittimo governo civile. L’ultimatum che è scaduto ieri, domenica 6 agosto, minacciava un intervento militare da parte di alcuni Stati aderenti alla CEDEAO/ECOWAS guidato dalla Nigeria, il cui Capo dello Stato, Bola Ahmed Tinubu, è Presidente di turno della Comunità
Il possibile intervento nel Paese confinante ha suscitato però timori e opposizioni nella stessa Nigeria, con il Senato federale che non si è espresso a favore, mentre nei 7 Stati nigeriani settentrionali confinanti con il Niger le voci contrarie alla soluzione militare si sono fatte sentire con più forza.
La Conferenza Episcopale della Nigeria ha espresso la sua contrarietà con una dichiarazione del suo Presidente, Mons. Lucius Iwejuru Ugorji, Arcivescovo di Owerri. “Chiediamo al Presidente Bola Ahmed Tinubu di dissuadere i Capi di Stato dell'ECOWAS dalla tentazione di entrare in guerra, contro i golpisti” afferma Mons. Ugorji, “Li preghiamo di fermare l'imminente spargimento di sangue che seguirà l'intervento militare. Abbiamo sprecato molte vite umane in Africa. Abbiamo anche sprecato preziose vite umane in Nigeria e non possiamo continuare in questo modo orribile, per qualsiasi motivo”.
“Mentre diciamo no al colpo di Stato, diciamo anche no alla guerra, per qualsiasi motivo” prosegue Mons. Ugorji. “Il Presidente Tinubu dovrebbe per favore, non lanciare alcuna spedizione militare in Niger. Non dimentichiamo che durante la spedizione ECOMOG (la missione guidata dai militari nigeriani in Liberia e in Sierra Leone, ndr.), la Nigeria non solo ha svolto un ruolo importante, ma ha anche sopportato il peso delle perdite di risorse umane e materiali” sottolinea. “I capi di Stato dell'ECOWAS dovrebbero per favore, pensare a quale dovrebbe essere il destino dell'organizzazione, se iniziano un intervento militare in Niger” dice Mons. Ugorji, “Le guerre non risolvono le contese. È meglio dialogare piuttosto che entrare in una guerra su vasta scala, che nessuno può dire con precisione quando finirà” conclude.
Anche la Conferenza Episcopale di Burkina Faso-Niger si dichiara contraria all’intervento militare. “Non crediamo affatto alla soluzione della forza, alla quale diciamo chiaramente di no”, affermano in un messaggio pubblicato il 4 agosto, firmato dal suo Presidente, Mons. Laurent Dabiré, Vescovo di Dori, nel nord-est del Burkina Faso. “In effetti, come non essere preoccupati quando lo spettro della guerra appare nelle soluzioni prospettate per uscire dalla crisi, facendo pensare a una possibile “seconda Libia”, anche se le conseguenze fatali e disastrose della destabilizzazione di questi Paesi continuano a far soffrire terribilmente la gente del Sahel” concludono. (L.M.) (Agenzia Fides 7/8/2023)


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