AFRICA/NIGER - Rinnovate le sanzioni contro i golpisti nigerini. “Ma la popolazione del Niger è disposta a sacrificare l'economia per una mal riposta fierezza nazionalista”

martedì, 12 dicembre 2023 militari   golpe   sanzioni  


Niamey (Agenzia Fides) – Sono state rinnovate le sanzioni imposte dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDEAO/ECOWAS), contro il Niger, a seguito del golpe militare del 26 luglio che ha deposto il Presidente Mohamed Bazoum (vedi Fides 27/7/2023)
Lo ha deciso il vertice della Comunità tenutosi domenica 10 dicembre 2023 ad Abuja, la capitale federale della Nigeria. Al vertice di Abuja la presidenza del Niger era stata occupata dal primo ministro del deposto presidente Mohamed Bazoum.
La CEDEAO/ECOWAS ha comunque annunciato che la porta del dialogo resta aperta con la giunta militare che ha preso la guida del Niger. Un comitato composto dai Presidenti di Benin, Togo e Sierra Leone negozierà con il regime militare nigerino gli impegni da attuare prima di un possibile allentamento delle sanzioni, ha annunciato il presidente della commissione della CEDEAO/ECOWAS, Omar Touray.
Tra i Paesi più aperti al dialogo con la giunta golpista insediatasi a Niamey c’è il Togo. “Il Togo sembra volere “normalizzare” la giunta golpista nigerina, rendendola in qualche modo “presentabile” agli occhi degli altri Stati dell’Africa occidentale” dice all’Agenzia Fides Rahmane Idrissa, ricercatore all’Università̀ di Leiden. “Non penso che ci riuscirà perché la CEDEAO ha adottato dal 2001, la “norma democratica”, fortemente sostenuta dall’attuale Presidente della Nigeria, che non vuole negoziare con i golpisti finché questi non si impegnino in modo certo e verificabile con un calendario preciso per un ritorno alla democrazia. Ascoltando la delegazione inviata dal Niger in Togo non mi sembra che la giunta golpista intenda impegnarsi in questo percorso” dice Idrissa. Quanto al minacciato intervento militare subito invocato da alcuni Stati aderenti alla Comunità degli Stati dell’Africa occidentale contro i golpisti nigerini secondo Idrissa “era una cattiva idea fin dall’inizio ed ora completamente irrealista”. “Hanno annunciato di fare un’azione militare sulla base di un’analisi errata della situazione in Niger” afferma il ricercatore. “Pensavano che il governo civile rovesciato fosse popolare e che un intervento della CEDEAO avrebbe ricevuto il sostegno della popolazione. Ma nel giro di una settimana si sono resi conto che tutto questo non era vero. L’errore è stato commesso da Bola Tinubu, il Presidente della Nigeria che detesta talmente i regimi militari che pensa che tutti la pensano come lui. La CEDEAO ha mantenuto la minaccia d’intervento come forma di pressione sui golpisti ma è ormai chiaro che si tratta di una minaccia vuota” dice Idrissa.
Per contro – aggiunge - continuano a mantenere le sanzioni economiche contro il Niger che al momento non portano a dei risultati politici ma hanno effetti deleteri sulla popolazione. Le sanzioni stanno distruggendo l’economia del Niger. Ma i nigerini si sono intestarditi e sono disposti a sacrificare la loro economia per una fierezza nazionalista che in fondo è mal riposta. Lo Stato fa fatica a pagare gli stipendi ai propri dipendenti, i prezzi sono schizzati alle stelle, ma la gente non fa pressioni sulla giunta perché negozi con la CEDEAO” conclude il ricercatore nigeriano. (L.M.) (Agenzia Fides 12/12/2023)


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