AFRICA/SOMALIA - "Non abbiamo cibo, l’unica cosa che otteniamo è l'acqua": i profughi in fuga da Las Anod

giovedì, 15 giugno 2023

Las Anod (Agenzia Fides) – Gli scontri tra le forze di sicurezza del Somaliland separatista, che hanno occupato la città settentrionale di Las Anod dal 2007, e i clan locali che chiedevano la separazione e l'amministrazione diretta da parte del governo federale della Somalia a Mogadiscio, si sono inaspriti dallo scorso febbraio.
Centinaia di migliaia di persone, fuggite dai combattimenti nella contesa città somala (vedi Agenzia Fides 6/3/2023), sono bloccate nelle campagne colpite dalla siccità. Secondo fonti locali, nel mese di febbraio 2023 più di 200 mila persone, per lo più donne, bambini e anziani, erano fuggite nei villaggi circostanti di Las Anod, cercando rifugio in una campagna già colpita da cinque stagioni consecutive di siccità. Altre 100.000 persone hanno attraversato il confine con la vicina Etiopia, dove le agenzie umanitarie descrivono una situazione disperata, con molti bambini sotto i cinque anni e madri incinte e che allattano, che soffrono di malnutrizione acuta moderata.
La maggior parte di coloro che sono sfuggiti alle violenze si sono stabiliti in campi informali come quello di Kalabaydh, o sono stati assorbiti nei villaggi locali, già sotto l'impatto di una grave siccità che ha decimato il bestiame, base dell'economia locale. "Non abbiamo da mangiare, l’unica cosa che riusciamo a trovare è l'acqua" hanno riferito i profughi giunti a Kalabaydh, città che prima che scoppiassero i bombardamenti registrava circa 7.000 abitanti e che ora sostiene circa 30.000 rifugiati, accampati anche nelle aree circostanti. Le scuole sono state chiuse, sostituite da accampamenti di tende improvvisate e di ripari in tela cerata per chi non riesce a trovare un posto all'interno delle aule, dove le famiglie si sono accalcate in ogni angolo.
“Un appezzamento di terreno fuori città è stato riservato agli sfollati per creare un campo, ma l'acqua è disponibile solo se trasportata da autocisterne e il cibo è ancora più difficile da trovare. I residenti locali hanno portato quanto cibo possibile alle famiglie sfollate, ma non è abbastanza” hanno riferito leader locali.
"La siccità ha aggravato la situazione", ha dichiarato Merick Freedy Alagbe, che sovrintende alle operazioni per il Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC) nel nord della Somalia. “Con questa nuova ondata di sfollati, è difficile per le comunità ospitanti sostenerli. Le persone hanno già le loro risorse completamente esaurite.
La grave crisi di Las Anod non facilita il governo federale di Mogadiscio, già alle prese con la siccità, gli sfollati e la lotta contro il gruppo jihadista al-Shabab, e non ha la capacità di fornire ulteriori aiuti agli sfollati. E’ iniziata come una serie crescente di conflitti tra le forze di occupazione del Somaliland, che rivendicano l'area sulla base dei confini dell'era coloniale, e i membri del clan locale Dhulbahante. Dopo gli scontri con i combattenti del clan in città, le truppe del Somaliland si sono ritirate alla periferia di Las Anod per raffreddare le tensioni. Tuttavia, gli anziani di Dhulbahante hanno visto il ritiro come un'opportunità per dichiarare che Las Anod e le regioni settentrionali di Sool, Sanaag e Cayn (SCC) non erano più sotto l'autorità del governo indipendente autoproclamato del Somaliland. Hanno invece chiesto l'unificazione con la Somalia, rifiutando sia il Somaliland sia le precedenti rivendicazioni del vicino Puntland sul territorio.
(AP) (Agenzia Fides 15/6/2023)


Condividi: