AFRICA/SOMALIA - Tanta sofferenza ma anche profonda umanità per la drammatica situazione della popolazione di Las Anod

venerdì, 28 luglio 2023

Las Anod (Agenzia Fides) - La situazione a Las Anod, nella regione di Sool in Somalia, è sempre più drammatica. I tentativi per far cessare il fuoco sono falliti. Le autorità locali del clan Dhulbahante chiedono il ritiro delle forze del Somaliland dai loro territori e di essere annessi alla Somalia (vedi Agenzia Fides 15/6/2023).
“Molti volontari, medici, infermieri, stanno giungendo da tutta la Somalia per assistere la popolazione civile e aiutare i feriti dei ripetuti attacchi perpetrati anche ai danni delle strutture ospedaliere presenti. Altri volontari partono da Garowe, Galcayo per portare cibo alla popolazione rimasta nella città. La maggior parte degli abitanti sono scappati ma ci sono ancora tante persone che hanno bisogno di assistenza.” E’ quanto ha riferito all’Agenzia Fides il prof. Sonkor Geyre, Presidente dell’Institute for Secretary Analysis and Federalism (IFSA), appena rientrato da Las Anod dove ha passato 3 giorni con un gruppo di volontari somali che hanno portato aiuti alimentari e sanitari.
“Ho visto medici, infermieri, lavorare senza sosta anche per 36 ore di seguito e spesso senza corrente elettrica – prosegue l’esperto. Negli attacchi all’ospedale sono rimasti uccisi medici e infermieri volontari.” Geyre ha riportato la storia di una volontaria di Las Anod che lo ha particolarmente colpito. “Una signora stava aiutando in ospedale e aveva con sè la figlia di 7 anni. Durante un attacco lei è rimasta uccisa, la bambina è stata adottata dai volontari e vive con loro in ospedale”.
“I volontari vivono sul campo di battaglia condividendo con i feriti e la popolazione rimasta tutte le difficoltà, gli aiuti sono sempre più difficili da far giungere ma qualcosa si riesce a fare arrivare da Mogadiscio, Kisimayo, Baidoa altre citta somale - prosegue il professore. La siccità in corso rende la situazione ancora più grave.”
Il Presidente IFSA ha parlato di grandi sofferenze ma anche di profonda umanità da parte dei tanti volontari che assistono i profughi nei campi rifugiati e nell’ospedale della città: “Abbiamo visto una situazione drammatica, malgrado circa il 50% dell’ospedale sia distrutto i volontari continuano a curare e speriamo solo che arrivino altri aiuti umanitari. Con il team di volontari eravamo appena andati via quando abbiamo sentito un boato, ennesimo bombardamento che colpiva la città. In quel momento il nostro pensiero è stato per tutte le vittime di questa orribile guerra”.
(GF) (Agenzia Fides 28/7/2023)


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