AFRICA/SUDAN - Attesa a Juba per una possibile tregua permanente dopo due settimane tra artiglieria pesante e bombardamenti aerei

giovedì, 27 aprile 2023

Khartoum (Agenzia Fides) – Dovrebbe scadere questa sera, 27 aprile, la tregua di 72 ore stabilita lo scorso 21 aprile tra l’esercito sudanese (SAF) e i paramilitari delle Forze di intervento rapido (RSF) per la festa della fine del Ramadan. Tuttavia i combattimenti non si sono mai fermati in diverse aree del Paese. Secondo il ministero della sanità i morti registrati in queste due settimane di guerriglie, avanzate con artiglieria pesante e bombardamenti aerei, sarebbero oltre 500 e i feriti oltre 4000.
La stampa locale riporta che il presidente di Sud Sudan e membro della commissione dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo in Corno d’Africa (IGAD), Salva Kiir Mayardit, ha annunciato che le due parti avrebbero accettato di prolungare la tregua di altre 72 ore e che due delegati dell’esercito e delle forze di pronto intervento discuteranno a Juba una possibile tregua permanente. L’esercito ha diramato un comunicato nel quale afferma l’accettazione della proposta, ma esclude un faccia a faccia tra Burhan e Hamidati, rispettivamente a capo delle SAF e RSF.
Continuano le operazioni di evacuazione dei civili, stranieri e sudanesi verso i paesi confinanti. Oltre 10.000 persone hanno attraversato il nord dell'Egitto dal Sudan negli ultimi cinque giorni, hanno dichiarato le autorità del Cairo. Si stima che 20.000 siano entrate in Ciad, passando per itinerari che portano più a ovest. A Gedda, in Arabia Saudita, è arrivata a una nave partita da Port Sudan con circa 4000 persone di diverse nazionalità.
Tra le criticità si aggiunge la fuga dei prigionieri dalle carceri. Secondo esperti sono 20 mila i detenuti scappati, tra i quali molti pericolosi criminali e alti dirigenti del vecchio regime dittatoriale. Inoltre, le agenzie umanitarie hanno sospeso le operazioni di aiuto a seguito dei combattimenti, che hanno visto bombardamenti e scontri a fuoco senza precedenti nella capitale, dove vivono oltre cinque milioni di abitanti, e gravi disordini nella regione occidentale del Darfur.
(AP) (Agenzia Fides 27/4/2023)


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