EUROPA/SPAGNA - Scade il 30 settembre il termine per presentare il ricorso di incostituzionalità contro il cosiddetto 'matrimonio omosessuale'. E’ la prima volta che si crea un movimento forte a favore della famiglia, a livello nazionale ed internazionale, con agende e programmi comuni

giovedì, 15 settembre 2005

Madrid (Agenzia Fides) - L’ultima data per presentare il ricorso di incostituzionalità riguardo alla legge del cosiddetto “matrimonio tra omosessuali” in Spagna è il prossimo 30 settembre. Nel caso in cui il Partito Popolare - unico in condizioni di farlo in quanto può contare sui 50 deputati o senatori ritenuti necessari - non lo faccia, la legge andrà avanti. Tuttavia i principali responsabili dei movimenti familiari si mostrano fiduciosi che ciò avvenga in quanto esistono argomenti giuridici in abbondanza. Benigno Blanco, Vicepresidente del Foro Spagnolo della Famiglia afferma che non farlo “sarebbe un'incoerenza” poiché il Partito si è opposto al disegno di legge in Congresso e al Senato contestando “espressamente e nitidamente il suo carattere incostituzionale”.
Eduardo Hertfelder, Presidente dell'Istituto di Politica Familiare (IPF) spera che il Partito Popolare non abbandoni la famiglia, che vede in questo atto la sua ultima speranza contro una legge ingiusta, e “si rendano conto che, per molta gente, questo non è in assoluto un tema di importanza secondaria”. Inoltre, secondo il Presidente dell'IPF “esiste una serie di argomenti di grande solidità giuridica, per vincere il ricorso”.
Per Hertfelder “è la prima volta che si crea un movimento forte a favore della famiglia, a livello nazionale ed internazionale, con agende comuni e ben coordinate. Abbiamo dimostrato che esistono milioni di persone disposte ad impegnarsi a difesa della famiglia”. Il lavoro svolto finora è stato prevalentemente di difesa della famiglia, ma l'obiettivo di questo movimento, afferma Hertfelder è “promuovere una nuova agenda politica che appoggi le famiglie”. “Si è voluto presentare il 'matrimonio omosessuale' come un riconoscimento dei diritti ad un gruppo discriminato che nessuno dovrebbe disturbare. Non è però così. Si attenta al nucleo del matrimonio e della famiglia. Noi abbiamo reagito, abbiamo detto forte e chiaro che la famiglia é importante e non può essere equiparata a qualunque altro tipo d’unione”. (RG) (Agenzia Fides 15/9/2005 righe 22 parole 311)


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