AFRICA/CONGO RD - Migliaia di partecipanti alla marcia per la pace nell’est promossa dai Vescovi

lunedì, 5 dicembre 2022 chiese locali   vescovi   pace   gruppi armati  

Kinshasa (Agenzia Fides) – “La nostra marcia non ha alcun significato politico, è per mostrare al mondo che siamo un solo popolo, uniti per la causa nazionale, uniti per la sovranità del nostro Paese e per la dignità del nostro popolo” afferma il Cardinale Fridolin Ambongo, Arcivescovo di Kinshasa nel suo messaggio inviato ai partecipanti della marcia tenutasi ieri, domenica 4 dicembre, nelle diocesi della Repubblica Democratica del Congo. La marcia è stata promossa dai Vescovi cattolici congolesi per protestare contro le violenze nell'est del Paese (vedi Fides 11/11/2022 e Fides 3/12/2022). Nonostante le parole del Cardinale i media locali e internazionali hanno sottolineato la valenza politica degli slogan dei manifestanti.
Rosario alla mano, con canti religiosi, crocifissi e striscioni, manifestanti di tutte le età hanno preso parte a una quindicina di marce nella capitale Kinshasa e hanno percorso le strade di molte altre città. La prevista marcia a Goma, capoluogo del Nord Kivu, è stata però annullata per evitare “possibili infiltrazioni”.
“No alla balcanizzazione della RDC”, “No all'ipocrisia della comunità internazionale…” Gli stessi slogan sono stati scanditi nelle numerose processioni partire dalle parrocchie congolesi dopo la messa.
Durante la manifestazione, il cui obiettivo era in particolare quello di denunciare le violenze del movimento terroristico del 23 marzo (M23) che occupa diverse località del Nord Kivu, i manifestanti hanno accusato il silenzio di la comunità internazionale che, secondo loro, rasenta la sua complicità con le forze di occupazione che violano la sovranità e l'integrità territoriale della RDC.
Secondo questi manifestanti, tra gli Stati “predatori delle risorse naturali” della RDC vi sono Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Belgio. Hanno anche denunciato il comportamento dell'ONU, dell'UE, dell'EAC (Comunità degli Stati dell’Africa Orientale) che, secondo loro, non giocano lealmente.
"La comunità internazionale mostra un atteggiamento ipocrita e compiacente che rasenta la complicità", si legge in un comunicato pubblicato dai partecipanti alla manifestazione a Kinshasa, nel quale si chiede alle autorità congolesi una serie di provvedimenti.
In primo luogo, una profonda ristrutturazione dei servizi di sicurezza. In secondo luogo, le autorità congolesi sono state invitate a intensificare il processo di ritiro della missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella RDC (MONUSCO) dal territorio congolese e il ritiro dalla RDC dalla EAC e dall’organizzazione internazionale della Francofonia. (L.M.) (Agenzia Fides 5/12/2022)


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