VATICANO - Le Pontificie Opere Missionarie tra storia e attualità

venerdì, 18 novembre 2022 pontificie opere missionarie   evangelizzazione   anniversari  

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Evoluzione storica e sfide attuali. È stata questa la prospettiva con cui ieri pomeriggio l'Arcivescovo Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie, ha presentato le Pontificie Opere Missionarie (POM) nella loro evoluzione storica ma soprattutto nel loro rapporto con la Congregazione de Propaganda Fide prima e l'Evangelizzazione dei Popoli poi, intervenendo al convegno in corso di svolgimento presso la Pontificia Università Urbaniana (vedi Fides 13/11/2022).
Mons. Dal Toso ha tratteggiato in un percorso storico l'origine delle quattro Opere Pontificie, la loro presenza nei documenti ufficiali degli ultimi 100 anni per poi soffermarsi sul rapporto con Propaganda Fide, concludendo il suo intervento con alcune riflessioni sul futuro delle Opere stesse, a duecento anni dalla fondazione dell'Opera della Propagazione della Fede, nata per prima il 3 maggio 1822, ispirata dalla beata Pauline Jaricot. Soffermandosi sul nascere e sul divenire delle Opere Missionarie, l'Arcivescovo Dal Toso ha sottolineato che la loro rapida e capillare diffusione fu possibile per il forte senso missionario allora presente. Un elemento che diede forte impulso missionario fu la stampa e le lettere dei missionari, decisive per guadagnare l'interesse e il coinvolgimento dei fedeli.
Monsignor Dal Toso ha sottolineato un punto fondamentale per la vita delle Opere: “cento anni fa, il 3 maggio 1922, Papa Pio XI volle che le prime tre Opere diventassero Pontificie e le affidava alla Congregazione de Propaganda fide: in questo modo ne faceva lo strumento principale attraverso il quale il Papa, con l'aiuto delle Chiese locali di tutto il mondo, sostiene l'attività missionaria sia idealmente che materialmente”.
Il Presidente delle POM ha ricordato la peculiarità della struttura: dal 1995 è prassi che il Presidente delle Pontificie Opere Missionarie è unico per tutte e quattro le Opere ed è al contempo Segretario aggiunto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. L’Arcivescovo ha posto in evidenza il carisma che determina la specifica spiritualità delle POM sottolineando come preghiera, carità e in/formazione sono i tre strumenti attraverso i quali esso viene realizzato e si è avvalso di tre concetti, fede, missione, universalità, per descriverlo. Ha chiarito l'Arcivescovo: “credo che il carisma delle Opere sia proprio quello di aiutare il singolo fedele a vivere la sua fede nella sua essenza di fede missionaria e universale. Non è qualcosa che si sovrappone alla fede ma aiuta a vivere la fede nella sua integrità”. Da ultimo l'Arcivescovo ha indicato tre linee di lavoro per il futuro: una maggiore collaborazione con le Chiese locali; risvegliare il senso missionario; tenere viva, in linea con il Magistero dei Pontefici, la preoccupazione per la missio ad gentes. Ha concluso l'Arcivescovo: “contribuire alla vita della Chiesa per la salvezza del mondo è una responsabilità che ci accompagna anche nel futuro”.
(EG.) (Agenzia Fides 18/11/2022)


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