AFRICA/CAMERUN - “Il conflitto separatista è ormai diventato una questione di soldi” afferma il portavoce della Conferenza Episcopale

mercoledì, 5 ottobre 2022 gruppi armati   chiese locali  

Yaoundé (Agenzia Fides) - “Il conflitto separatista è ormai diventato una questione di soldi” ha affermato parlando ad una televisione camerunese, p. Humphrey Tatah Mbuy, Direttore delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale del Camerun. "Quando si tratta di denaro, è molto difficile separare una persona dalla sua fonte di reddito, anche se quella fonte è il sangue umano" ha detto p. Mbuy riferendosi ai numerosi sequestri di persona nelle due regioni anglofone del Paese.
Nelle due regioni, nel nord-ovest e nel sud-ovest, dal 2016 è in atto una rivolta contro le autorità centrali, sfociata l’anno seguente in un conflitto tra gruppi separatisti e l’esercito, con un bilancio di oltre 4.000 morti e oltre 700.000 sfollato.
Tra i rapiti vi sono le nove persone (cinque sacerdoti, una suora e tre laici) sequestrate nell’assalto alla chiesa di Santa Maria, nel villaggio di Nchang (vedi Fides 19/9/2022).
Secondo il sacerdote, il conflitto nato dalla violenta repressione delle rivendicazioni di insegnanti e avvocati di lingua inglese, si è trasformato in “quello che i francesi chiamano "L'economie de la Guerre; un'economia di guerra”.
Economia di guerra alla quale partecipano, secondo p. Mbuy, non solo i separatisti, ma anche militari e funzionai governativi. Ci sono segnalazioni di soldati che arrestano persone per poi rilasciarle solo dietro pagamento di una tangente; mentre il rapimento a scopo di riscatto è diventato uno dei principali modi per raccogliere fondi per le forze separatiste.
Il portavoce della Conferenza Episcopale sottolinea infine che sacerdoti e religiosi sono presi di mira da entrambe le parti del conflitto, sia per i loro sforzi di pacificazione sia per rapimenti a scopo di estorsione.
“Si sta assumendo un approccio profondamente sbagliato nella gestione del conflitto" ha detto p. Mbuy. “Non tocchi la persona che potrebbe aiutarti a risolvere il tuo problema, perché ti stai sparando sui piedi” sottolinea il sacerdote, secondo il quale “la Chiesa in questo momento, e posso dirlo senza nessuna paura, è l’unica forza morale capace di aiutare a risolvere il conflitto armato nel nord-ovest e nel sud-ovest”. P. Mbuy lamenta però che sebbene la Chiesa professi di continuo la sua neutralità, entrambe le parti l’accusano di sostenere i propri nemici.
(L.M.) (Agenzia Fides 5/10/2022)


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