EUROPA/UCRAINA - La carovana “StopthewarNow”: “Essere qui con la gente che soffre, per osare la pace”

giovedì, 30 giugno 2022 guerre   pace   aiuti umanitari   solidarietà  

Mykolaiv (Agenzia Fides) - Irina viene da Mariupol. E’ fuggita poco prima dell’attacco finale all’acciaieria: “Siamo scappati per miracolo un giorno prima che la nostra casa fosse distrutta”. E’ una delle voci raccolte dall’Agenzia Fides in un autosalone che la carità del suo padrone, Yuri, ha trasformato a Odessa in un centro di raccolta provvisorio dove la Carovana della pace “StoptheWarNow” ha portato parte degli aiuti umanitari organizzati e consegnati dalla rete che raduna 176 associazioni. La coalizione non violenta per la seconda volta – la prima fu a Leopoli in aprile – è tornata in Ucraina per 4 giorni (25-29 giugno) ed ora è rientrata in Italia. E' stata a Odessa prima e, il giorno seguente, il 28 giugno, a Mykolaiv.
“Questi gesti sono importanti e sono le associazioni locali – quelle che poi smistano gli aiuti da noi portati - a dircelo”, conferma a Fides Gianpiero Cofano, segretario dell’Associazione Papa Giovanni XXIII e ideatore della coalizione “StoptheWarNow”. La carovana è giunta in Ucraina con una decina di mezzi, cinquanta persone e quaranta tonnellate di aiuti.
Il bilancio di questo secondo viaggio della Carovana della pace è positivo: “Lo è perché gli ucraini ci ringraziano della nostra presenza fisica che, tra l’altro, ci ha anche permesso di seguire direttamente parte della distribuzione degli aiuti. I nostri umili pacchi sono di sollievo per centinaia di persone che fanno lunghe code per riceverli. Attraverso un pacco di alimenti consegnato c’è anche il nostro messaggio di pace e di amicizia”. Cofano lo racconta da Mykolaiv, 130 chilometri da Odessa dove la Carovana si è recata nonostante proprio la mattina del 28 giugno ci fosse stato un bombardamento con vittime.
Nel convoglio c’è stato anche mons Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza episcopale italiana: “Qui a Mykolaiv la guerra si vede in tutte le sue forme, in un territorio completamente militarizzato, ma il senso di essere qui è proprio quello di dire che alla guerra non dobbiamo arrenderci. Non dobbiamo arrenderci – dice a Fides - al fragore delle armi, agli 11 missili che stamane hanno colpito città e dintorni. Siamo qui a dire agli ucraini che ci siamo, che siamo qui con loro a condividere il loro dolore, che siamo dalla loro parte ma al tempo stesso vogliamo osare la pace”. Prosegue il Vescovo: “Abbiamo sentito da molti fratelli ucraini parlare di resistenza armata ed è un atteggiamento che si può anche capire ma – aggiunge il Presule - noi non dobbiamo arrenderci a quella che apparentemente sembra l’unica reazione possibile. Noi dobbiamo lavorare e riflettere su cammini di pace che partano dalla non violenza attiva e passiva.Si può contrastare la guerra con la non violenza? E’ una riflessione che ci deve impegnare nelle prossima settimane, nei prossimi mesi e poi anche nei prossimi anni. Dobbiamo tornare all’obiezione di coscienza non violenta: verso tutto ciò che è ingiustizia, corruzione, verso tutto quello che va contro lo sviluppo dell’uomo. Gesù ci dice ancora oggi: Beati i costruttori di pace”.
“Non era cosi scontato raggiungere Mykolaiv a 15 chilometri dalla linea del fronte e dunque - aggiunge p. Tonio Dell’Olio, tra i coordinatori della Carovana - è stato un risultato importante per la coalizione StoptheWarNow. Questo fatto è stato sottolineato da coloro che ci hanno accolto, come il consigliere comunale di Mykolaiv, Maxim Kovalenko, che ci ha detto che si, arrivano molti aiuti dall’estero ma nessuno giunge accompagnato dalle persone. Questo è il valore aggiunto che sottolinea l’importanza di quel che stiamo cercando di fare, ossia metterci il nostro corpo e stringere le mani delle persone. Le abbiamo viste in fila cercare l’acqua potabile e il cibo, gente che prima stava bene e ora è in una situazione che spinge, lo confesso, alle lacrime. Penso dunque – conclude – che sia importante vivere come testimoni di tutto ciò e che la non violenza parta proprio da qui, da questa fraternità che si vive al di là dei nostri confini”.
(EG-PA) (Agenzia Fides 30/6/2022)


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