EUROPA/ITALIA - "La missione porta aria fresca nelle nostre comunità, favorisce la ministerialità laicale e valorizza le risorse giovanili”: una lettera ai Parroci dalla Settimana di Formazione e Spiritualità missionaria

venerdì, 2 settembre 2005

Assisi (Agenzia Fides) - Con la stesura di una “Lettera ai Parroci italiani” si è conclusa la terza Settimana nazionale di formazione e spiritualità missionaria, promossa dall'Ufficio Nazionale per la Cooperazione missionaria tra le Chiese, che si è svolta ad Assisi dal 26 al 31 agosto. Vi hanno partecipato 192 operatori pastorali, religiosi, religiose e laici, che hanno riflettuto sul tema "I laici nella Parrocchia Missionaria". Come sottolinea il Direttore dell’Ufficio nazionale per la Cooperazione missionaria, Mons. Giuseppe Andreozzi, “questa terza edizione della Settimana è stata certamente la più seguita, e ciò indica che si avverte l’urgenza di riflettere e maturare su questi temi, l’argomento della Parrocchia Missionaria è sentito. In un clima sereno e costruttivo siamo partiti da una lettura sociologica della parrocchia per approdare al contenuto teologico sulla ministerialità missionaria e infine proporre delle indicazioni pastorali. L’indicazione di fondo scaturita dalla Settimana è che i laici saranno veramente corresponsabili nella Chiesa se la Chiesa si apre alla missione, in quanto solo la missione fa emergere il ruolo ministeriale del laicato”.
Relazioni, tavole rotonde, testimonianze, dibattiti si sono ispirati all’icona dell'esperienza apostolica di Filippo che incontra l'Etiope (At 8, 26-40), e questo stesso brano biblico è ripreso nella Lettera ai Parroci, frutto di tre lavori di gruppo dei Convegnisti: una sorta di documento conclusivo sulla corresponsabilità dei laici per la missione in una Parrocchia che sia autenticamente missionaria. “Caro fratello parroco, ti offriamo la nostra disponibilità alla comunicazione della fede, ad assumere con te la responsabilità della Evangelizzazione” è scritto nella lettera, che sottolinea come alla dimensione della missione è oggi chiamata l’intera comunità. “Non rassegniamoci al calo di partecipazione… al fatto che molti, anche tra i cristiani, guardano alla parrocchia come a una stazione di servizi religiosi e di elemosina” scrivono i convegnisti, esortando alla “fatica del rinnovamento” per spingersi “con coraggio verso gli uomini e le donne che desiderano incontrare in noi la casa e la scuola dove crescere nella fede”.
“Abbiamo bisogno di familiarizzarci con la Parola, compresa e vissuta personalmente e comunitariamente, di vivere autentiche esperienze di preghiera” sottolinea ancora la lettera, che si conclude così: “Non ci è dato di sapere fin dove arriva la buona notizia una volta immessa nelle strade del mondo. E questo ci sembra un ulteriore motivo per essere lieti e fieri di lavorare per il Regno. Il Vangelo di Gesù è il tesoro per ogni uomo. Siamo disposti a proposte esigenti, a un impegno più radicale per non soffocare col corto respiro della pastorale di conservazione. La missione porta aria fresca alle nostre comunità, favorisce la ministerialità laicale e, in particolare, valorizza le risorse giovanili. Più la Chiesa è missionaria più sarà capace di gesti profetici che suscitano speranze.” (S.L.) (Agenzia Fides 2/9/2005, righe 32, parole 456)


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