ASIA/UZBEKISTAN - “La Vergine Maria data in dono a Russia e Ucraina perché si prenda cura di quei popoli”

giovedì, 24 marzo 2022 devozione mariana   guerre   preghiera  

Samarcanda (Agenzia Fides) - “Quello che tutta la Chiesa vivrà in unione con Papa Francesco il 25 marzo rappresenta un momento storico, perché consacrare alla Madonna l’Ucraina e la Russia vuol dire anche darle in dono questi paesi, perché si prenda cura di quei popoli in modo speciale. Amo ricordare sempre, soprattutto in questo periodo, le parole che Maria pronunciò a Fatima e cioè che il suo cuore vincerà. Il cuore è il posto dell’amore, che è proprio ciò che manca in questo tempo di guerra. Sono certo che l’amore vincerà”. È il messaggio rilasciato all’Agenzia Fides da p. Ariel Alvarez Toncovich, sacerdote dell'Istituto del Verbo Incarnato e parroco della chiesa di S. Giovanni Battista nella città uzbeka di Samarcanda. Il parroco annuncia che la comunità dei fedeli uzbeki si unirà con devozione e intensa preghiera nel celebrare lo speciale Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria che Papa Francesco celebra domani, 25 marzo, in san Pietro.
“Come sacerdote in una terra appartenente all’ex Unione Sovietica e dove i cattolici rappresentano una minoranza, mi sento parte di questa promessa della Madonna e ringrazio Dio per essere qui. Noi siamo qui per lavorare e per far sì che, nel nostro piccolo e con le poche persone che Dio mette sul nostro cammino, l’amore di Gesù e Maria possa vincere”.
Di fronte ai fatti dell’Ucraina, i fedeli sembrano essere smarriti. Rileva a tal proposito il religioso: “Mi domandano spesso: perché Dio permette tutto questo? La mia risposta è che ciò non è fatto da Dio, ma dalla miseria umana: è l’umanità che fa la guerra. Dio può fare qualcosa? Può fare in modo che, con la sua grazia, la gente, attraverso la sofferenza, si avvicini a Lui. In questo periodo non riusciamo a vedere che il dolore: è difficile individuare un bene materiale che derivi da tutta questa distruzione, ma certamente vi è un bene spirituale, quel bene che solo Dio sa far sgorgare anche dal male”.
La comunità di Samarcanda si unirà alla preghiera del Papa, celebrando la Messa dell'Annunciazione: “Il nostro compito è pregare e essere uniti a questa magnifica proposta di Papa Francesco. Ci uniamo alle sue intenzioni, in un giorno che per noi sacerdoti del Verbo Incarnato è speciale, perché rappresenta la festa della nostra congregazione”, conclude p. Ariel.
Oltre a quella di Samarcanda, in Uzbekistan si contano altre quattro parrocchie e circa 3.000 battezzati: sono circa 700 i fedeli presenti nella capitale Tashkent, a cui se ne aggiungono altri presenti tra Bukhara, Urgench e Fergana. Ad Angren, dove si progetta di costruire una nuova chiesa, ci sono 25 fedeli. La popolazione uzbeka, composta da 30 milioni di abitanti, è al 90% musulmana. Circa il 3,5% è di fede cristiana ortodossa russa, mentre un altro 3% comprende piccole comunità cristiane di altre confessioni, inclusi i cattolici.
(LF-PA) (Agenzia Fides 24/3/2022)


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