EUROPA/UCRAINA - Orionini: “Decisi a non lasciare la nostra gente, la nostra missione, ci stiamo prodigando notte e giorno sul fronte della carità”

venerdì, 18 marzo 2022 guerre   istituti religiosi  

Roma (Agenzia Fides) – “Le scene di migliaia di persone in fuga, che voi vedete alla televisione, noi le vediamo in diretta, ogni giorno, ogni notte, quando qualcuno arriva all’improvviso con la disperazione nel volto, la stanchezza di tre/quattro giorni di viaggio. Torna un abbozzo di sorriso ed esprimono il loro grande grazie quando si vedono protetti in una casa dove c’è un letto, un pezzo di pane e altre persone arrivate nelle loro stesse condizioni che li accolgono e si fanno in quattro per alleviare la paura e il dolore, portati assieme alle quattro cose raccolte in fretta e poste nell’ improvvisata valigia”. A raccontarlo è Don Moreno Cattelan, sacerdote orionino missionario a Leopoli, parlando dell’attività che stanno svolgendo in Ucraina.
Il sacerdote ricorda: “la nostra vita nella missione di Kiev come a L’viv è completamente cambiata il giorno 24 febbraio 2022”, tuttavia ribadisce: “Siamo decisi a non lasciare la nostra gente, la nostra posizione, la nostra missione. Ci stiamo prodigando notte e giorno sul fronte della carità. Spinti dall’esempio di San Luigi Orione che sicuramente sarebbe partito da Tortona per essere qui in mezzo ai profughi scappati dal furore delle bombe che li spinge a cercare una via d’uscita. Lui non c’è, ma ci siamo noi e ci sono tanti confratelli che in Italia hanno messo a disposizione le proprie case e il proprio tempo per accogliere quanti scappano. Con loro tutta la famiglia orionina si è mobilitata per far fronte soprattutto all’emergenza profughi”.
Don Cattelan racconta che a L’viv gli orionini si dedicano all’accoglienza dei profughi, mettendo a disposizione una trentina di posti letto, riservati in modo particolare alle mamme con bambini piccoli o a persone con disabilità. “Queste persone si possono fermare da noi tutto il tempo necessario per trovare una nuova sistemazione qui a L’viv o altrove. A chi desidera lasciare il Paese diamo la possibilità di raggiungere uno dei centri di accoglienza che la nostra Congregazione ha attivato in Italia. Dal momento che il nostro monastero dispone di stanze con tre/quattro letti, cucina, refettorio, lavanderia, sala per ritrovo, ecc. non abbiamo avuto bisogno di volontari. Sono infatti gli stessi ospiti che, in autogestione, provvedono alle necessità gli uni degli altri. Come fossero un’unica grande famiglia colpita da una tragedia comune. Vivendo con noi capiscono che la paura e il trauma subito, soprattutto dai bambini costretti a vivere per giorni nei bunker, si può superare solo stando uniti e dimostrando che la ‘dinamite’ della carità unisce e cambia il cuore e le azioni delle persone. Solo gli animatori dell’oratorio vengono per intrattenere il gruppo dei bambini”.
Il missionario orionino sottolinea infine che “la guerra cambia le persone, sta cambiando il volto delle nostre città, sta sconvolgendo il mondo intero. Ma anche tanti gesti di carità e vicinanza cambiamo il cuore delle persone. Creano prossimità e la ricerca di Dio. Quel Dio che più volte al giorno invochiamo per chiedere il dono della pace. “La guerra è una pazzia”, ci ha ricordato Papa Francesco. Quanto stiamo vivendo in prima persona non ha una spiegazione razionale. Assolutamente. La carità sì. La pace sì. La fraternità sì.”
Le suore orionine, che hanno dovuto lasciare Kharkiv insieme alle 20 mamme e ai 24 bambini che assistono, si trovano a Jazlowiec (nei pressi di Gròdek), ospiti delle Suore del Monastero di Niepokalanek. Suor M. Kamila racconta: “Grazie alla gentilezza e alla generosità di tanti benefattori dalla Polonia, dall’Italia e dalla Svizzera ci stanno arrivando tanti beni fondamentali per la vita quotidiana. È incredibile! Denaro, pannolini, dolci, abbigliamento, coperte, sacchi a pelo... Ovunque ci sono disegni di bambini con la bandiera ucraina e i saluti. Le lacrime scorrono dai nostri occhi... In questa storia di male e distruzione, una storia di bene, bellezza, compassione e gentilezza è scritta per sempre! “Solo la carità può salvare il mondo!” Grazie carissimi, grazie a tutti!!!”
“Insieme alle mamme sistemiamo gli aiuti umanitari e li condividiamo con chi sta peggio di noi, inviandoli specialmente alle zone dell’est e alla nostra amata città di Kharkiv…Oggi abbiamo inviato un intero autobus. Domani, se sarà possibile, un altro autobus andrà a Korotycz con cibo e provviste per i bambini. Per favore pregate per il loro buon viaggio! Ammiriamo le persone che, nonostante il pericolo, consegnano questi aiuti rischiando la propria vita! Specialmente i nostri sacerdoti che sono rimasti a Kharkiv! Pregate perché presto ci sia la pace, la pace che tutti abbiamo bisogno di recuperare! Pregate per l’Ucraina! E grazie, grazie carissimi!”
(SL) (Agenzia Fides 18/3/2022)


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