AFRICA/GUINEA BISSAU - Un missionario: "Non c'è chiarezza sul fallito golpe: un atto destabilizzante"

sabato, 5 febbraio 2022 violenza   golpe   militari   missionari  

Bissau (Agenzia Fides) – “Al momento la situazione è calma, direi che siamo tornati alla normalità, se non fosse solo per i segni rimasti attorno al luogo dove c’è stato lo strano tentativo di colpo di stato. Ieri, 4 febbraio, sono passato nei pressi del palazzo presidenziale per celebrare la messa in una comunità lì vicino e ho notato che la strada è chiusa, mentre vi sono militari che presidiano. Per il resto la vita continua normalmente”. In un colloquio con l’Agenzia Fides, padre Celso Corbioli, dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, Direttore spirituale del seminario maggiore di Bissau, nel Paese dal 2003, riferisce che non c’è chiarezza sul fallito colpo di stato avvenuto in Guinea Bissau il 1° febbraio scorso.
E afferma: “Non sappiamo ancora se si possa davvero parlare di colpo di Stato o se invece si sia trattato di qualche altro atto destabilizzante, perché nessuno ha ancora ben capito quali siano i motivi dietro il gesto e i mandanti né le intenzioni reali. Al momento, è accertata la morte di almeno 11 persone anche se c’è chi parla di un numero maggiore. I morti sono tra i militari che difendevano il palazzo, alcuni appartenenti alla guardia presidenziale e altri civili tra i quali l’autista di un ministro. Chi siano gli esecutori è la grande domanda senza risposta, perché non risulta che siano militari: erano vestiti con divise ma, a quanto pare, non provenivano dall’esercito regolare; magari avranno ricevuto un addestramento, ma non erano tra le fila dell’esercito. Un altro elemento strano è che sono tutti riusciti a scappare via senza problemi, pur avendo armi pesanti da trasportare. Ci si chiede: come è stato possibile?”
Le ipotesi in campo portano ai trafficanti di droga internazionali mentre, proprio perché si brancola nel buio, qualcuno pensa alla matrice islamica. “Qualcuno avanza la possibilità della pista islamica – dice il missionario – anche se, in realtà, sembra davvero improbabile. Altri parlano di cartelli della droga internazionale. Ma, a ormai vari giorni dall’evento, gli osservatori non si riescono a formulare un’ipotesi fondata, neanche i partiti dell’opposizione avanzano piste credibili. Colpisce il fatto che siano riusciti a cingere di assedio il palazzo presidenziale e che si siano presentati in forze. Vari testimoni hanno visto e udito quello che avveniva e riportano di un gruppo nutrito e ben armato. Ho sentito su Radio France la notizia che la CEDEAO (Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale) sta riconsiderando di mandare forze di sicurezza nel Paese. Nel recente incontro dell’organizzazione transnazionale in Ghana, ad Accra, si è parlato della situazione della Guinea Bissau e dell’ipotesi di inviare nuovamente, come in passato, una forza di interposizione”.
Conclude padre Corbioli: “Sabato scorso è stato per la Chiesa un giorno di festa perché c’è stata l’intronizzazione del nuovo Vescovo di Bissau, Sua Ecc. Mons. José Lampra Cá, finora Vescovo Ausiliare ed Amministratore Apostolico. La sede era rimasta vacante in seguito alle dimissioni del suo predecessore. Alla cerimonia nella Cattedrale erano presenti anche il presidente Umaro Sissoco Embalo, di religione islmaica, e il primo ministro Nabiam. E’ stato un bel segno. Pochi giorni dopo c’è stato il tentato golpe, ma speriamo che possiamo tornare presto alla normalità”.
(LA) (Agenzia Fides 5/2/2022)


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