AFRICA/KENYA - Scontri per la Costituzione: “Si sta già lottando per le elezioni politiche del 2007”

giovedì, 21 luglio 2005

Nairobi (Agenzia Fides)- “Gli scontri degli ultimi giorni sono in relazione alla campagna elettorale per le elezioni del 2007, che di fatto si è già aperta”. Così fonti locali commentano all’Agenzia Fides gli incidenti scoppiati tra polizia e dimostranti a Nairobi e in altre città del Kenya sulla nuova Costituzione. Ieri, 20 luglio, il bilancio degli scontri è stato di una persona morta e di altre 27 ferite.
I dimostranti protestano contro il nuovo testo di riforma costituzionale che di fatto stravolge quello precedentemente messo a punto. La prima bozza prevedeva la trasformazione del Kenya da Repubblica presidenziale a Repubblica parlamentare in cui al Presidente restavano solo poteri di controllo. Il testo creava la figura del Premier - finora non prevista -che di fatto sarebbe stato colui che avrebbe governato il paese. Sulla scorta dell'accordo su questo tipo di Costituzione, che si sarebbe dovuta approvare entro 100 giorni, fu varata la grande coalizione: “Rainbow”. Al suo interno, era anche stato formalmente indicato colui che sarebbe divenuto premier: Raila Odinga, forte personalità, ma di etnia Luo, origine che in Kenya mai gli avrebbe potuto aprire le porte della massima carica dello stato, la Presidenza della Repubblica. Nel dicembre 2002 Rainbow vinse le elezioni dopo il governo del Kanu (Unione Nazionale Africana del Kenya) al potere dall'indipendenza e 24 anni di potere del Presidente Daniel Arap Moi.
Quella Costituzione, invece, non è mai stata approvata, tra dure battaglie (politiche e non), ed ora prende forma un nuovo progetto che di fatto lascia i poteri pieni al Presidente.
“I ritardi e le incertezze del governo sull’approvazione della Costituzione hanno deluso molti elettori della coalizione che aveva suscitato molte speranze al momento della sua elezione” dicono le fonti. “Molte persone sono scese in strada a dimostrare spontaneamente, ma è anche vero che la rabbia popolare viene alimentata e sfruttata da diversi uomini politici in vista delle elezioni del 2007”. “La coalizione al potere non è così unita e questo sta provocando una paralisi nel processo decisionale con gravi conseguenze a livello economico e di ordine pubblico”.
Nel frattempo scontri tribali avvenuti nella notte tra il 19 e il 20 luglio in una zona al confine tra Kenya ed Uganda, hanno provocato una ventina di morti. Le violenze sono scoppiate quando circa 200 razziatori provenienti dal lato ugandese sono penetrati in un'area del Turkana, versante keniano, portando via una quarantina di capi di bestiame, ed uccidendo almeno una persona, un ragazzino di 12 anni che faceva da guardia alla mandria.
“Tutto il nord Kenya sta attraversando un momento difficile. Le violenze continue hanno origine nei conflitti per il controllo delle scarse risorse, acqua, pascoli, bestiame, ai quali si sovrappongono motivazione più ampie di carattere economico e politico” affermano le fonti di Fides. “A livello politico è l’opposizione a governare la regione. Ma i singoli uomini politici fanno riferimento più alla loro tribù di appartenenza che al partito o allo Stato, cercando di favorire nell’assegnazione delle risorse l’etnia origine a scapito delle altre”
“Negli ultimi anni lo scontro tra Gabra e Turkana si è accentuato, anche perché i primi si sono evoluti, creando strutture economiche più dinamiche e competitive che danneggiano gli interessi degli altri. Al di là delle apparenze non si tratta di violenze ancestrali ma di conflitti che hanno una precisa evoluzione storica” concludono le fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 21/7/2005 righe 44 parole 573)


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