EUROPA/SPAGNA - “Si vuole imporre il principio che ognuno cerca di trasformare il suo modo particolare di vivere in una istituzione pubblica” afferma Benigno Blanco a Fides dopo l’approvazione in Canada della legge sull’unione tra omosessuali

giovedì, 21 luglio 2005

Madrid (Agenzia Fides) - “Quello che sta succedendo in tante parti del mondo è una sindrome della nostra epoca, dove il relativismo assoluto impera sempre di più nelle coscienze del mondo occidentale, non c'è più coscienza della verità delle cose né della propria natura umana”, afferma Benigno Blanco, Vicepresidente del Foro Spagnolo della Famiglia (FEF), in un colloquio con l'Agenzia Fides, commentando la nuova legge approvata in Canada che legalizza i cosiddetti “matrimoni” tra persone dello stesso sesso. “Si va imponendo il principio per cui ognuno cerca di trasformare il proprio modo particolare di vita in una istituzione pubblica, come se ci trovassimo in un grande magazzino dove ognuno sceglie la modalità che gli piace di più”.
“Di fronte però a tutte queste mode dell'epoca che si vanno imponendo, come divorzio, aborto, manipolazione di embrioni, eutanasia o la moda attuale del cosiddetto ‘matrimonio omosessuale’ - continua Benigno Blanco - la realtà è che la famiglia continua ad avere una presenza immensa. La gente normale continua a volere il matrimonio tradizionale e ad essere fedele o leale a questa istituzione, continua ad avere voglia di avere bambini. Questa è la vita reale della gente di tutti i giorni, al di là degli esperimenti che si fanno nel mondo politico. Io credo che attualmente bisogna insistere molto sul fatto che la realtà è più sana della legislazione, e bisogna far vedere questa realtà, non solo le patologie sulle quali si fanno le leggi oggi". Per il Vicepresidente del FEF "questa sarà la maniera di superare tutte le sciocchezze che si stanno facendo con gli esperimenti sulla famiglia". In conclusione Blanco ricorda: “Per tutto il XX secolo molta gente annunciava la morte della famiglia seguendo ideologie diverse, ma la famiglia c’è ancora e sta subendo oggi nuovi attacchi, ma sono sicuro che la famiglia resisterà anche a tutto questo." (RG) (Agenzia Fides 21/7/2005, righe 21, parole 313)


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