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Seul (Agenzia Fides) - Il nuovo millennio impone alla famiglia sfide sempre più grandi: la famiglia è culla della vita che dev’essere difesa dall’attacco di una cultura materialista e razionalista che vorrebbe manipolarla, e asservirla alla scienza o alla volontà di potenza dell’uomo. Occorre invece ribadire che la vita appartiene e Dio, che ne è Signore e che l’uomo non può disporne a suo piacimento. Per questo è sempre più necessaria una formazione sui temi della bioetica e sui contenuti fondamentali dell’antropologia cristiana. E’ quanto è emerso da un incontro dei delegati laici delle diocesi coreane, riuniti di recente a Seul con i membri della Commissione della Pastorale Familiare, in seno ala Conferenza Episcopale.
La Commissione ha notato l’esigenza di continuare nel lavoro di formazione e di aggiornamento dei laici e delle famiglie a livello diocesano, elogiando l’opera del movimento laicale “Life 31” che ha messo a disposizione delle diocesi la professionalità di laici, studiosi, medici cattolici. Si è ribadita inoltre l’urgenza di formare gli adolescenti e i giovani, presi anch’essi da una cultura che, specialmente attraverso i mass-media, presenta i rapporti interpersonali come pura mercificazione, banalizzando le relazioni e danneggiando l’immagine di una famiglia basata su valori come fedeltà, autenticità, amore, solidarietà reciproca.
Quello che si chiede al laicato è una autentica testimonianza cristiana soprattutto all’interno della famiglia, primo luogo da evangelizzare per ogni laico cristiano. I laici, ha affermato di recente la Conferenza Episcopale Coreana, sono chiamati a rafforzare la loro spiritualità, per rispondere all’edonismo e alla secolarizzazione. La famiglia, hanno sottolineato i Vescovi, non è solo l’oggetto della cura pastorale della Chiesa, ma rappresenta un valido agente di evangelizzazione, anche nel campo specifico della bioetica. (PA) (Agenzia Fides 14/7/2005 righe 23 parole 238)
