ASIA/INDONESIA - Impegno della Chiesa per l’istruzione: una “marcia longa” per gli insegnanti precari

martedì, 29 dicembre 2020 promozione umana   istruzione   insegnanti   carità   caritas   pandemia  

Giacarta (Agenzia Fides) - “I fondi che stiamo raccogliendo durante questo periodo natalizio andranno non solo agli insegnanti cattolici ma a tutti i docenti che ne hanno necessità: nel momento in cui celebriamo la nascita e la presenza di Gesù Cristo, è un’offerta alle vite vulnerabili degli insegnanti precari e uno slancio collaborativo della Chiesa per esprimere la sua empatia verso i più bisognosi”. E’ quanto racconta all’Agenzia Fides Anita Lie, docente della Widya Mandala Catholic University di Surabaya, illustrando la “Marcia longa della Carità” (Charity Run) organizzata da Caritas Indonesia col sostegno di tutta la Chiesa cattolica indonesiana.
Si tratta di una corsa non competitiva che serve a una raccolta fondi straordinaria per gli insegnati precari su cui Anita Lie, membro della Commissione per l’istruzione della Conferenza episcopale, tra gli enti organizzatori della Marcia, fa il punto con Fides: “Servono 12 miliardi di rupie (circa 840mila dollari USA) e noi ora miriamo a raccoglierne almeno 9”.
Nel 2005 l'Indonesia ha lanciato un'importante iniziativa per migliorare il numero e soprattutto le competenze e la qualità del suo personale docente, entro il 2018 circa il 50% degli insegnanti della nazione sono stati certificati. Il 17% erano idonei per la certificazione, il 30% ancora no. La professione – scrive un rapporto della Banca Mondiale - è diventata “più attraente” anche per l’aumento degli stipendi che mediamente ammontano a circa 600 dollari USA al mese. Ma non per tutti è cosi: anche se il minimo sindacale è di circa 167 dollari mensili, un docente non certificato guadagna un salario medio di 40 dollari. Ciò vale evidentemente per le tante piccole realtà sparse nell’arcipelago che non hanno il sostegno del governo ma che operano in luoghi e regioni dove molti genitori non arrivano a pagare la retta. La pandemia di Covid ha peggiorato la situazione: “Molti insegnanti sono assunti dalle scuole per soddisfare bisogni immediati e non sono pagati dal governo. Ora, prima della pandemia, le scuole potevano ottenere fondi con vari mezzi: donazioni dei genitori o tasse scolastiche nelle scuole private. Ma durante la diffusione del Covid, molti genitori hanno perso il lavoro e non sono in grado di pagare le tasse scolastiche. Quindi, le scuole hanno difficoltà a pagare gli insegnanti”.
“Questo programma di beneficenza – spiega Anita – è allora una collaborazione di diverse organizzazioni molto preoccupate per la situazione, aggravata dalla pandemia, in cui si trovano gli insegnanti part-time o non permanenti, in particolare nelle regioni remote”. L'idea è stata quella di organizzare una raccolta fondi nel mese di dicembre: “Abbiamo iniziato il 1° dicembre con una messa di apertura celebrata dal Cardinale Ignatius Suharyo, Arcivescovo di Giacarta, e concelebrata da altri sacerdoti, tra cui p. Gandhi Hartono, SJ, Segretario generale della Commissione per l'istruzione della Conferenza episcopale indonesiana. La Caritas Indonesia gestirà i fondi raccolti da questo gesto di carità destinato agli insegnanti bisognosi, che ha attirato molte persone non solo all'interno ma anche all’esterno della Chiesa. “Molti hanno risposto con entusiasmo alla chiamata per fare del bene per gli altri. Ed è forse questa – conclude Anita - la cosa più importante: la cultura del dono in sé, più dello sport”.
(MG-PA) (Agenzia Fides 29/12/2020)


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