ASIA/INDIA - Combattere il Covid-19: preghiera, solidarietà, speranza

lunedì, 30 marzo 2020 coronavirus   solidarietà   preghiera  

Nuova Delhi (Agenzia Fides) - I fedeli cristiani in India sono impegnati a servire la nazione in questo momento di crisi creato dalla pandemia di coronavirus. "In India, il blocco di quasi un mese rappresenta una sfida, a livello sociale, economico e medico. La situazione è più grave per i poveri, i senza tetto, i senza terra, i tribali, i dalit e i gruppi delle minoranze religiose per le quali la vita, anche in tempi normali, era difficile. Al momento non sono stati annunciati orientamenti specifici o pacchetti economici per garantire la sopravvivenza", dice in un messaggio inviato all'Agenzia Fides la "Evangelical Fellowship of India" (EFI), organizzazione che riunisce 65mila comunità cristiane su tutto il territorio indiano. “Molti lavoratori migranti sono rimasti bloccati nei loro luoghi di lavoro. Non vi è alcun trasporto verso casa, nessun salario per comprare cibo e nessun riparo" rileva l'organizzazione, facendo un appello alle autorità affinché "agiscano con empatia e grazia".
Oggi la comunità cristiana in India, si afferma, "si assume la responsabilità di guidare la nazione nella speranza e nella forza spirituale nella lotta contro le minacce del covid-19. La coincidenza di questa crisi con la stagione quaresimale è un'occasione per unire le forze con le autorità, in questa lotta comune".
Ieri, 29 marzo 2020, i fedeli hanno vissuto una speciale Giornata di preghiera e di digiuno per l'India. "La storia ci dice che la Chiesa è stata in prima linea nel servire la società durante la pandemia. Accanto alle nostre preghiere c'è l'impegno a essere promotori di speranza e ad alleviare la sofferenza che ci circonda, sia per i bisogni materiali che in quelli psicologici".
Molti membri delle comunità cristiane si sono "presi in carico" i poveri e i bisognosi nelle comunità: i giovani contattano gli anziani e le persone che hanno bisogno di aiuto, vicino alle loro case, aiutandoli a procurarsi il cibo e il materiale necessario. Numerosi istituti gestiti dai cristiani come scuole, collegi, ostelli, seminari e chiese in varie città stanno mettendo a disposizione i locali come luoghi di rifugio per i lavoratori migranti o le persone bisognose, mentre tutti gli ospedali e ambulatori cristiani stanno già offrendo un valido e prezioso contributo nella cura dei malati. "Siamo sicuri che le autorità locali delle città apprezzeranno questo aiuto", rileva EFI.
Anche a livello di sicurezza alimentare, alcune comunità e associazioni cristiane intendono preparare cibo e imballarlo in contenitori usa e getta, distribuendolo ai senzatetto o alle persone bisognose.
Infine "il blocco può essere anche un momento benedetto per le famiglie, per rafforzare il legame umano e spirituale al'interno di ogni famiglia", si afferma. "Accogliamo questo tempo come dono di Dio nella consapevolezza che, se anche l'edificio di culto chiuso, la Chiesa non potrà mai essere chiusa: ovunque noi siamo, noi siamo la Chiesa di Dio", conclude l'organizzazione.
Evangelical Fellowship of India (EFI), fondata nel 1951, è l'alleanza nazionale che include oltre 54 denominazioni protestanti per un totale di 65.000 comunità sparse sul territorio indiano, oltre a 200 agenzie e organizzazioni missionarie caritative. (PN-PA) (Agenzia Fides 30/3/2020)


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