ASIA/SRI LANKA - Il Cardinale Ranjith: "Un attacco vile alle chiese e alla nazione"

lunedì, 22 aprile 2019 terrorismo   jihadisti   islam   islam politico   politica   persecuzioni   minoranze religiose  

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La chiesa di san Sebastiano colpita dall'esplosione

Colombo (Agenzia Fides) - I cristiani dello Sri Lanka sono sotto shock dopo gli attentati di Pasqua. L'Arcivescovo di Colombo, il Cardinale Albert Malcolm Ranjith, ha condannato gli attacchi mortali alle chiese e agli hotel di lusso avvenuti la domenica di Pasqua (21 aprile), in una serie di otto esplosioni che hanno causato almeno 290 morti e lasciato più di 500 persone ferite.
Secondo la polizia, è la peggiore violenza che torna a colpire l'isola da quando la sua devastante guerra civile è terminata, nel 2009. Il Cardinale Ranjit ha esortato i cittadini dello Sri Lanka a non "farsi giustizia da soli" dopo le esplosioni che hanno ferito la nazione. Non ci sono state rivendicazioni immediate di responsabilità, ma la polizia lunedì 22 ha detto che 24 persone sono state arrestate. Oggi il governo ha attribuito le responsabilità degli attacchi al "National Thowheeth Jama’ath", un gruppo terroristico islamista locale.
Il capo della polizia dello Sri Lanka, Pujuth Jayasundara, ha emesso un avviso di intelligence agli alti ufficiali 10 giorni fa, avvertendo che gli attentatori suicidi pianificavano di colpire "chiese importanti". "Un'agenzia di intelligence straniera ha riferito che l'NTJ (National Thowheeth Jama'ath) stava pianificando di compiere attacchi suicidi contro chiese di spicco come pure l'alta commissione indiana a Colombo", ha detto. L'NTJ è un gruppo radicale musulmano in Sri Lanka che è stato collegato l'anno scorso alla distruzione delle statue buddiste. Il primo ministro Ranil Wickremesing ha riconosciuto che "le informazioni c'erano" sui possibili attacchi e che un'indagine avrebbe esaminato "perché non sono state prese precauzioni adeguate".
"Condanniamo, con tutte le forze questo atto che ha causato tanta morte e sofferenza" ha detto all'Agenzia Fides il Cardinale, che ha anche invitato le persone a donare il sangue per aiutare i feriti e a pregare per la loro pronta guarigione. "È così triste, così tragico e scioccante. Il vile attacco era principalmente diretto sui cristiani nelle chiese e poi agli alberghi. Siamo rattristati per tutti coloro che hanno perso la vita in questa violenza. Le nostre preghiere vanno a ciascuno di loro" ha detto il Cardinale.
Una delle esplosioni ha colpito il Santuario cattolico di Sant'Antonio, chiesa cattolica nell'area di Kochcikade, a Colombo, punto di riferimento turistico. Una seconda esplosione ha colpito la chiesa di San Sebastiano durante la messa di Pasqua, uccidendo numerose persone. Le foto del sito mostravano corpi sul terreno, sangue sui banchi della chiesa e il tetto distrutto.
Subito dopo le prime due esplosioni, la polizia ha confermato che è stata colpita anche la chiesa di Sion, nella città di Batticaloa sulla costa orientale, insieme a tre alberghi di lusso nella capitale: il Cinnamon Grand, lo Shangri-La e il Kingsbury. Più tardi nel pomeriggio, due persone sono morte in un hotel nella zona sud di Colombo, e un kamikaze ha ucciso tre poliziotti mentre facevano irruzione in una casa nel sobborgo settentrionale della città.
C'erano timori che gli attacchi potessero innescare nuove violenze intercomunitarie, con la polizia che riportava, in tarda serata, un attacco con una bomba molotov in una moschea nel nord-ovest e attacchi incendiari a due negozi di proprietà dei musulmani a ovest.
Nel frattempo, il presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia (FABC), Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon, in Myanmar, ha inviato una lettera di solidarietà e condoglianze al Cardinale Ranjith dopo gli attentati che hanno scosso la nazione. Nella missiva, pervenuta a Fides, il Cardinale Bo ha scritto: "Consentitemi di esprimere la mia sincera angoscia per questa tragedia che ha messo a dura prova milioni di innocenti vite umane proprio il giorno in cui celebriamo la vittoria della vita e del bene sulla morte e sul male". Il Cardinale Bo ha offerto il suo sostegno fraterno dicendo: "Mentre offro le mie umili preghiere per tutte le vittime di questa insensata violenza, prego anche per i donatori, i volontari e gli operatori dei soccorsi".
"Dobbiamo implorare il misericordioso Signore risorto, il Principe della speranza e della pace, per rafforzare tutte le persone di buona volontà affinché possano contribuire a stabilizzare la situazione di paura e sospetto che è sorta dopo le esplosioni", ha pregato il Cardinale. Il leader delle 19 Conferenze Episcopali dell'Asia ha concluso la sua lettera affermando: "Estendo anche le preghiere dei fratelli Vescovi e fedeli di tutti i paesi membri della FABC".
Negli anni successivi alla fine della guerra civile dello Sri Lanka, finita nel 2009, ci sono state alcune violenze sporadiche, con membri della comunità buddista che hanno attaccato le moschee e le proprietà dei cittadini musulmani: ciò ha portato allo stato di emergenza dichiarato nel marzo 2018.
Il governo dello Sri Lanka ha imposto un coprifuoco a livello nazionale dopo le esplosioni che hanno causato oltre 500 feriti. Il coprifuoco è stato revocato lunedì 22, ma le scuole e le università sono rimaste chiuse lunedì e martedì. Soldati armati di armi automatiche fanno la guardia fuori dai grandi alberghi e presidiano il World Trade Center nel quartiere degli affari. E' giunta anche notizia che un ordigno artigianale è stato scoperto e disinnescato all'aeroporto principale di Colombo.
I cittadini dello Sri Lanka rappresentano la maggior parte degli uccisi o feriti, sebbene i funzionari governativi abbiano detto che vi siano anche circa 35 stranieri tra le vittime, cittadini britannici, statunitensi, turchi, indiani, cinesi, danesi, olandesi, portoghesi e giapponesi. "Mentre nove stranieri sono stati dichiarati dispersi, ci sono 25 corpi non identificati che si ritiene siano di stranieri" ha detto il ministro degli esteri dello Sri Lanka.
L'accesso ai social media, come Facebook e WhatsApp è stato oscurato per limitare le "informazioni errate" che si diffondono nel paese.
Il buddismo Theravada è la religione maggioritaria in Sri Lanka, e rappresenta circa il 70,2% della popolazione, secondo il censimento più recente. È la religione della maggioranza singalese dello Sri Lanka. Indù e musulmani costituiscono rispettivamente il 12,6% e il 9,7% della popolazione. Lo Sri Lanka ospita anche circa 1,5 milioni di cristiani, secondo il censimento del 2012, la stragrande maggioranza di loro sono cattolici di rito romano.
La piccola minoranza cristiana dello Sri Lanka - circa il 7% della popolazione di 21 milioni di persone - è stata vittima di alcuni sporadici episodi di violenza in passato, mai con un effetto così brutale, ha detto a Fides Maline Fernando, una laica cattolica.
Il primo ministro Ranil Wickremesinghe ha detto che "finora i nomi che sono emersi sono locali", ma gli investigatori dovrebbero verificare se gli aggressori hanno avuto "collegamenti oltreoceano". La polizia sta indagando per capire se sono stati coinvolti kamikaz in tutte le esplosioni. Ruwan Wijewardene, Ministro della Difesa di Stato dello Sri Lanka, ha dichiarato che il Dipartimento per le indagini criminali del paese sta lavorando con la polizia e l'esercito per indagare sugli attacchi.
La violenza etnica e religiosa ha afflitto lo Sri Lanka per decenni, con un conflitto di 37 anni con i ribelli tamil seguito da una ripresa negli ultimi anni negli scontri tra la maggioranza buddista e musulmani. La comunità cristiana era rimasta relativamente incolume fino ad ora.
"Condanniamo questi atti violenti. Violenza di qualsiasi tipo (inclusi discorsi di odio e atteggiamenti discriminatori) non sono accettabili. Non devono trovare posto nel nostro mondo oggi.Chiediamo a tutti di mantenere la pace e l'armonia e di garantire che tali atti non si ripetano da nessuna parte e su nessuno. In questa settimana di Pasqua preghiamo per la guarigione e che la giustizia, la verità, l'amore e la pace possano regnare nei cuori e nelle menti di tutti gli uomini e le donne " ha detto a Fides Jeevani Pereiera, un giovane cristiano srilankese. "La violenza di questa natura non è mai stata vista prima. Tutti sono in uno stato di paura e shock ", ha aggiunto. (PA) (Agenzia Fides 22/4/2019)


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