NEWS ANALYSIS/OMNIS TERRA - Il Myanmar accoglie il Papa e fa "un salto di fede"

sabato, 25 novembre 2017 chiese locali   papa francesco   fede   riconciliazione   visita pastorale  

Yarzaryeni in CC

Negli ultimi mesi il Myanmar è sotto i riflettori di tutto il mondo per due motivi: primo, l’annuncio della visita di Papa Francesco (dal 27 al 30 novembre); secondo la crisi dei Rohingya nello Stato di Rakhine.
Il Myanmar si affaccia sul Golfo del Bengala e sul mar delle Andamane e confina da ovest a est con Bangladesh, India, Cina, Laos e Thailandia. Popolazione e storia di questo paese vedono un glorioso miscuglio di coloni e invasori provenienti in particolare da India, Thailandia e Cina. Tra il 1824 e il 1886 la Gran Bretagna conquistò la Birmania e la incorporò nell’impero coloniale britannico. Il paese ha raggiunto l’indipendenza nel 1948. Da allora lo stato è rimasto sotto un regime militare oppressivo dal 1962 al 2011. Nello stesso anno, i militari hanno riconosciuto un governo a maggioranza civile. Nel 2015 la “National League for Democracy”, guidata da Aung San Suu Kyi, ha ottenuto la maggioranza dei seggi in Parlamento, formando un governo e a marzo del 2016.
La strada per raggiungere la democrazia non è stata priva di ostacoli e difficoltà, tuttavia è rimasta sempre una speranza e un’aspirazione per i circa 52 milioni di persone.
Il Cardinale Charles Maung Bo, che guida la comunità di Yangon, auspica: “Lasciamo che il popolo del Myanmar costruisca insieme il proprio futuro, fatto di progresso sostenibile, pace e prosperità con spirito democratico. Il governo, i gruppi della società civile e le Chiese devono credere e collaborare per lo sviluppo del Myanmar” (...)


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