ASIA/INDIA - I pescatori del Kerala, devoti a san Giuseppe

venerdì, 31 marzo 2017 chiese locali   sanità   santi   sviluppo  

Cochin (Agenzia Fides) - San Giuseppe non era un pescatore, ma la sua figura è venerata dai pescatori del Kerala, stato del Sud dell'India dove la pesca rappresenta una buona fetta dell'economia locale. Il santo è un riferimento per i pescatori che "cercano la sua intercessione, lo invocano come un santo che dispensa miracoli ed è sempre pronto ad aiutarli nelle necessità", spiega a Fides p. Antony Thachara, parroco a Cochin. “Nei momenti difficili le famiglie hanno sempre condiviso il cibo, in segno di amicizia e solidarietà e hanno invocato san Giuseppe, ricevendo grandi grazie", aggiunge.
La comunità tramanda quanto accadde nel 1905: una grande calamità naturale colpì Kannamaly e altre parti della fascia costiera del Kerala. La distruzione fu senza limiti: molti pescatori morirono, le barche furono distrutte, i guadagni di una vita scomparsi. E anche tutti gli impianti di acqua potabile furono distrutti. Scoppiò una epidemia di colera e molte altre furono le vittime della malattia. Il parroco p. Joseph Suarez aveva difficoltà a seppellire i morti. La gente era disperata.
La notizia che Kannamaly era colpita dal colera si diffuse in tutto il mondo e, per paura di far estendere l’epidemia, la gente di Kannamaly fu confinata nel territorio. Senza medicine e senza cibo. La notte dell'11 marzo 1905, p. Joseph Suarez aggrappato al crocifisso che aveva nella sua stanza, cominciò a piangere. Si svegliò la mattina presto, dopo un sogno. Le persone erano già in chiesa per la Messa domenicale. Si attendeva il destino: la morte per colera o per fame.
Il parroco disse ai fedeli: "Dopo la Messa, mangeremo il cibo in onore di San Giuseppe. Egli è l'ultima risorsa cui possiamo rivolgerci”. Benedisse il cibo e i fedeli mangiarono. Tornati nelle loro case, molti si accorsero che tutti i malati di colera iniziavano sorprendentemente a riprendersi. Tutta Kannamaly raggiunse la chiesa per ringraziare san Giuseppe per la sua intercessione e il patrocinio. Il colera a Kannamaly cessò e la popolazione fu salva. Da quell'anno in poi, per celebrare l'evento miracoloso, nella festa del santo, il 19 marzo, si vive una grande celebrazione in onore del Santo, con un pasto condiviso da migliaia di persone.
“L'enorme flusso di pellegrini esprime la fede forte e la fiducia nella Provvidenza di Dio, per intercessione di San Giuseppe”, racconta a Fides p. Aidrin D’Souza, sacerdote locale del santuario di Kannamaly, fondato nel 1873. Nella celebrazione di quest'anno mons. Joseph Kariyil, vescovo latino di Cochin, ha celebrato una messa davanti a un'assemblea di 250mila pellegrini, giunti da tutto lo stato del Kerala, per chiedere una speciale intercessione e la benedizione di san Giuseppe per il loro lavoro di pescatori e per la loro vita. Poi hanno consumato un pasto in ricordo del miracolo del santo (PN-PA) (Agenzia Fides 31/3/2017)


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