ASIA/LAOS - Due nuovi preti per il Laos nel 2017

mercoledì, 1 febbraio 2017 minoranze religiose   diritti umani   libertà religiosa   evangelizzazione   sacerdoti  

Pasquale Castrilli Omi

I vescovi alla celebrazione dei martiri laotiani

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – La piccola comunità cattolica in Laos (meno dell’1% su sette milioni di abitanti) si prepara a celebrare due nuove ordinazioni sacerdotali nel 2017: lo dicono all’Agenzia Fides i vescovi laotiani che hanno concluso la visita ad limina in Vaticano. I diaconi che si preparano alle ordinazioni sacerdotali – programmate nell’anno in corso, se non vi saranno imprevisti – appartengono uno al Vicariato apostolico di Paksè, l’altro a quello di Luang Prabang. Louis-Marie Ling, Vicario apostolico di Paksè, dice a Fides di “nutrire speranze”, dopo la solenne celebrazione pubblica della beatificazione dei martiri: “E’ stata una festa con oltre settemila fedeli, un evento storico, un vero miracolo per noi”.
Le attività pastorali, afferma Ling a Fides, procedono con serenità, “a volte abbiamo qualche piccola difficoltà con alcuni solerti funzionari provinciali, ma come preti e religiosi visitiamo le famiglie, celebriamo i sacramenti, facciamo catechismo senza problemi”. Con il nuovo diacono, la cui ordinazione sacerdotale è programmata a marzo prossimo, “avrò a Paksè cinque preti attivi e due in pensione”, racconta. A loro sono affidate le parrocchie e gli oltre 13mila fedeli del Vicariato. “Non è mio lavoro, né mio merito, tutto è opera di Dio. Noi seguiamo l’ispirazione dello Spirito Santo”, confida il Vescovo a Fides.
Gli fa eco Tito Banchong, amministratore apostolico a Luang Prabang, nel Nord del paese, che ha festeggiato nel settembre 2016 l’ordinazione di tre sacerdoti e si prepara al dono di un’altra vocazione. “Nella mia zona, dove per 12 anni, dal 2000 in poi, sono stato del tutto solo, siamo benedetti dal fiorire di nuove vocazioni al sacerdozio: segno che il Signore ci è vicino. Lui è il Dio-con-noi. E lo è stato anche nel tempo della sofferenza” dice il Vescovo, che tra il 1976 e il 1986 ha trascorso cinque anni in carcere, quando la pressione del regime comunista Pathet lao sulla libertà religiosa era più forte.
Nell’omelia alla Messa a Santa Marta del 30 gennaio scorso, davanti ai vescovi del Laos, Papa Francesco ha ricordato che “la più grande forza della Chiesa oggi è nelle piccole Chiese, piccoline, con poca gente, perseguitate, con i loro vescovi in carcere. Questa è la nostra gloria e la nostra forza oggi”.
A conclusione della visita ad limina, il vescovo Tito Banchong rimarca: “Siamo veramente felici. Questa visita ci ha dato la certezza dell'unità con il Papa. Il Papa ci conosce, ci ama, ci ha aperto il suo cuore. E’ davvero per noi un padre che ci ascolta con profondità. Ci ha detto di andare avanti nella nostra missione: è per noi un prezioso incoraggiamento”. (PA) (Agenzia Fides 1/2/2017)


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