ASIA/COREA DEL SUD - Sacerdote cattolico membro del Consiglio Nazionale di Bioetica: “Le biotecnologie devono rispettare i principi morali”

martedì, 19 aprile 2005

Seul (Agenzia Fides) - Il Consiglio Nazionale di bioetica, organismo statale che si occupa di esaminare e di esprimere valutazioni su questioni bioetiche, ad uso del Parlamento coreano, comprende anche un sacerdote cattolico: si tratta di p. Remigio Lee Dong-ik, segretario esecutivo della Commissione di Bioetica della Conferenza Episcopale coreana. Il Consiglio è stato creato nel gennaio scorso come organo consultivo del presidente coreano e come comitato di esperti che possano chiarire questioni scientifiche e morali, operando in sintonia e su richiesta dell’Assemblea legislativa coreana.
La Corea del Sud è balzata agli onori della cronaca recente per la notizia di alcuni tentativi di clonazione umana: per questo p. Lee ha affermato che il suo ruolo, all’interno del Consiglio, sarò quello di ribadire il principio per cui “le biotecnologie devono progredire nel rispetto dell’etica”. Dei 14 membri del Consiglio, fra medici e giuristi, p. Lee è l’unico religioso invitato a farne parte. Questo è stato apprezzato dai Vescovi coreani che vedono riconosciuta alla Chiesa cattolica una competenza e una determinata visione da poter esprimere in questo campo, su temi delicati come la ricerca sugli embrioni, le cellule staminali, l’ecologia della vita.
(PA) (Agenzia Fides 19/4/2005 righe 26 parole 265)


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