ASIA/ISRAELE - Netanyahu: Israele è l'unico Stato del Medio Oriente che protegge i cristiani

venerdì, 18 dicembre 2015 minoranze religiose  

Gerusalemme (Agenzia Fides) – Nei Paesi del Medio Oriente i cristiani sono perseguitati e uccisi “dall'islam radicale”, e l'unico Stato della regione che protegge i cristiani “è lo Stato di Israele”. Così il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha delineato la condizione dei cristiani in Medio Oriente, rivendicando allo Stato ebraico il profilo di “nazione amica” nei confronti dei battezzati, da lui presentati come vittime di violenze e discriminazioni nei Paesi mediorientali a maggioranza islamica. Le considerazioni del premier israeliano sulla condizione dei cristiani in Medio Oriente sono contenute nel video-messaggio che Netanyahu ha rivolto ieri ai membri dell'Israeli Christians Recruitment Forum, in occasione del loro raduno annuale, svoltosi a Nazaret Illit.
L'Israel Christians Recruitment Forum è l'organizzazione presieduta dal sacerdote greco ortodosso israeliano Gabriel Naddaf e impegnata a sostenere l'arruolamento di soldati cristiani nell'esercito israeliano. Netanyahu ha elogiato e ringraziato i membri del Forum per la loro attività, sottolineando che quest'anno, grazie anche alla loro mobilitazione, il numero dei soldati cristiani arruolati come volontari nelle forze armate israeliane è in costante aumento, e le 200 nuove reclute cristiane di quest'anno rappresentano un incremento significativo rispetto ai dati registrati l'anno precedente. “Voi sapete molto bene” ha aggiunto il Premier israeliano “che la nostra regione è in fiamme e i cristiani in Iraq, in Siria e purtroppo anche sotto l'Autorità Palestinese, soffrono molto a causa dell'islam radicale. Queste comunità sono perseguitate, e purtroppo molte persone hanno perso la vita per la loro fede. L'islam radicale” ha proseguito Netanyahu “non fa differenza tra cristiani, ebrei e musulmani che rifiutano il loro estremismo. Per loro sono tutti infedeli che devono essere uccisi”. Per questo – ha dedotto il leader israeliano “ora più che mai risulta evidente qual è l'unico Stato in Medio Oriente c'è uno Stato che protegge le minoranze, dove i cristiani vivono in pace e dove la loro comunità è in continua crescita: questo stato è lo Stato di Israele”.
In passato, come documentato dall'Agenzia Fides (vedi Fides 9/7/2015), un documento pubblicato dalla Commissione Giustizia e Pace dell'Assemblea dei Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa ha delineato criteri di discernimento sulla questione dell'arruolamento degli arabi cristiani nell'esercito israeliano. Secondo gli estensori di quel documento, l'esercito è utilizzato come “un'istituzione che promuove coesione sociale” e un “luogo chiave” per coinvolgere i cittadini nel progetto nazionale “così come è concepito dalle autorità, cioè promuovendo Israele come uno Stato nazionale ebraico”. In questa prospettiva, secondo la commissione Giustizia e Pace operante in Terra Santa, “parlare dell'arruolamento dei cristiani arabi piuttosto che degli arabi in generale – musulmani e cristiani – è chiaramente un tentativo di infilare un cuneo tra cristiani e musulmani in Israele”. Inoltre, “l'esercito è usato come un mezzo per imporre e mantenere l'occupazione dei territori palestinesi e quindi impedire ai palestinesi dal raggiungere dignità e indipendenza”. Esso si configura come “un esercito di aggressione e non di difesa”. Quindi “l'uso del servizio militare per dividere in se stessa la popolazione araba danneggia gli interessi degli arabi come comunità”. (GV) (Agenzia Fides 18/12/2015).


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