ASIA/CAMBOGIA - Il Vicario Apostolico di Phnom Penh: “I martiri ci insegnano ad amare fino alla fine”

giovedì, 18 giugno 2015

Phnom Penh (Agenzia Fides) – “Il Vescovo cambogiano Chhmar Salas e compagni martiri ci lanciano un appello urgente: essere coraggiosi ed essere fedeli. Tutto questo è stato possibile grazie a Cristo Gesù, che amò i suoi fino alla fine, offrendo la sua vita sulla croce. Questo è quanto i nostri martiri hanno vissuto nella loro vita: amare fino alla fine. Fedeltà. Amare sempre e ancora. Chhmar Salas e compagni ci invitano a entrare nel piano meraviglioso di Dio: a essere discepoli del Signore per costruire il suo Regno sulla terra. Vivendo l'amore sulla terra, costruiamo una nuova terra, la pace e la giustizia”: con queste parole, riferite all’Agenzia Fides, Sua Ecc. Mons. Olivier Schmitthaeusler, Vicario Apostolico di Phnom Penh, spiega cosa significa per la Chiesa cambogiana l’apertura della fase diocesana del processo di beatificazione per 35 martiri cambogiani.
Si tratta del vescovo cambogiano Chhmar Salas e di 34 compagni preti laici, religiosi e religiose, uccisi o lasciati morire tra il 1970 e il 1955 al tempo dei khmaer rossi e del regime di Pol Pot.
Il Vescovo racconta a Fides l’iter che ha portato al passo odierno: “Nel 2000 chiedemmo a Papa Giovanni Paolo di poter cominciare a fare memoria dei nostri martiri della Cambogia a Tangkok, luogo dove morì il nostro Vescovo Chhmar Salas nel 1977. Da anni aiutiamo i nostri giovani battezzati a conoscere e amare i loro martiri. Grazie a Mons. Yves Ramousse, ex Vicario apostolico di Phnom Penh, siamo riusciti a fissare un elenco dei 35 presunti martiri.
In vista di questo evento – prosegue il Vescovo a Fides – ho inviato un sacerdote delle Missioni Estere di Parigi della Thailandia a studiare diritto canonico a Roma e nel 2012 ha potuto seguire anche la formazione impartita dalla Congregazione per le cause dei Santi, che gli permette di diventare Postulatore della Causa”.
Inoltre, prosegue il Vescovo “nell’agosto 2014, Papa Francesco ha incoraggiato in modo esplicito la Chiesa in Cambogia ad andare avanti in quest’opera e ha chiesto al Cardinale Amato di contattarmi personalmente per sostenermi in questo lavoro. Grazie a questo incoraggiamento, abbiamo potuto istituire il Tribunale diocesano e la congregazione delle Missioni Estere di Parigi ha accettato di essere promotore della causa. Così il 1° maggio 2015, abbiamo ufficialmente aperto l'inchiesta diocesana a Tangkok, alla presenza di oltre mille fedeli cristiani e 40 sacerdoti delle tre regioni ecclesiastiche della Cambogia. La Chiesa ha ufficialmente costituito la speciale Commissione giudiziaria che condurrà un’inchiesta approfondita, composta da: il Vescovo Olivier Schmitthaeusler, Presidente; P. Paul Chatsirey Roeung, Postulatore; P. Mario Ghezzi, Commissario di giustizia e p. Gianluca Tavola, altro Commissario; Teang Savon, assistente. Tutti i membri hanno emesso un solenne giuramento di fedeltà”. (PA) (Agenzia Fides 18/6/2015)


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