AFRICA/KENYA - “Non cadiamo nella trappola dello scontro religioso come vogliono gli Shabaab” dicono i leader islamici

lunedì, 20 aprile 2015

Nairobi (Agenzia Fides) - “Il vero scopo di Al Shabaab è di accendere un conflitto religioso in Kenya tra cristiani e musulmani. I keniani delle diverse fedi non devono cadere nella trappola. Siamo vissuti insieme in armonia per molti anni” ha affermato lo Sheikh Mohammed Shakuul, un esponente della comunità islamica di Eastleigh, il quartiere della capitale del Kenya, Nairobi, soprannominato la “piccola Mogadiscio”, per la forte presenza di abitanti di origine somala.
Sheikh Shakuul ha partecipato ad un incontro tra i leader religiosi e rappresentanti del governo per cercare delle soluzione al radicalismo religioso e alla propaganda degli estremisti somali Shabaab, responsabili della strage all’università di Garissa nella quale 148 persone sono state uccise sulla base della loro confessione religiosa (vedi Fides 8/4/2015).
“Ridurre la radicalizzazione e l’estremismo violento richiede che tutte le parti in causa giochino il loro ruolo con efficacia, compreso il governo e i leader politici e religiosi. Vogliamo fare la nostra parte per assicurare il successo di questa impresa” ha rimarcato Sheikh Shakuul.
All’incontro, che si è tenuto ieri, domenica 19 aprile, hanno partecipato diversi esponenti religiosi provenienti da differenti parti del Kenya, e in particolare dalle aree più toccate dalle violenze a sfondo etnico e religioso come Wajir, Mombasa, Isiolo, Garissa e Mandera. (L.M.) (Agenzia Fides 20/4/2015)


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