AMERICA/COLOMBIA - “Cali soffre una pandemia di violenza” denuncia Mons. Monsalve Mejía

giovedì, 6 novembre 2014

Cali (Agenzia Fides) – “Cali soffre una pandemia di violenza” ha denunciato l'Arcivescovo di Cali, Sua Ecc. Mons. Dario de Jesus Monsalve Mejia, riguardo alla crescita allarmante di omicidi nella regione. Il rapporto della polizia di Cali informa che solo in questo anno 2014 sono ormai 1.229 i morti a causa delle armi (da fuoco o coltelli), e di questi 155 sono minorenni (147 maschi e 8 femmine).
La nota inviata all’Agenzia Fides, riporta l'appello dell'Arcivescovo al governo, perché reagisca con urgenza e determinazione, "senza cercare pretesti". “Bisogna prendere misure più drastiche che riescano a portare ad un disarmo dei cittadini o a vietare, con la minaccia di dure sanzioni, il fatto di portare armi, oltre ad utilizzare le forze dell'ordine per controllare questi crimini” ha detto il Presule.
L'Arcivescovo di Cali ha sottolineato che la popolazione è chiusa nelle case per paura dalla violenza, quindi ha chiesto allo Stato di coinvolgere maggiormente la gente, esortando a non rimanere indifferenti di fronte a questi atti criminali. Mons. Monsalve Mejia ha quindi sottolineato che la Chiesa continua a portare avanti una grande attività pastorale di sostegno alle vittime, e ha invitato la comunità a continuare a sostenere con la preghiera e la solidarietà coloro che soffrono.
In Colombia la stessa situazione di violenza si vive anche in altre regioni. Pochi giorni fa, Sua Ecc. Mons. Julio Hernando García Peláez, Vescovo di Istmina-Tadó, ha denunciato le minacce contro la popolazione indigena della regione di Chocó. Alcune situazioni risalgono a molto tempo indietro, e non c'è stato nessun cambiamento, malgrado le promesse fatte (vedi Fides 11/07/2014). (CE) (Agenzia Fides, 06/11/2014)


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