Bentiu (Agenzia Fides) - A causa del conflitto in corso, a migliaia di persone a Bentiu, capitale dell’Unity State in Sud Sudan, sono precluse le cure mediche, e circa 10 mila sfollati si stanno dirigendo a Leer, nel sud del Paese. Migliaia di persone non hanno accesso ad acqua, cibo e cure mediche oltre che nella città anche nelle aree circostanti. I recenti saccheggi avvenuti nelle strutture dell’organizzazione Medici Senza Frontiere (MSF) mettono a rischio le operazioni dell’ong e la risposta umanitaria alla violenza in corso. L’appello del direttore generale di MSF è che tutte le parti coinvolte nel conflitto rispettino l’integrità delle strutture mediche, garantiscano l’accesso alle comunità colpite e permettano ai pazienti di raggiungere le strutture a prescindere dalla loro origine ed etnia. MSF era una delle poche organizzazioni umanitarie ancora presenti in città per fornire assistenza a sfollati e feriti in ospedale. Impegnata a Bentiu dal 2010, prima del conflitto l’organizzazione forniva cure per la tubercolosi, l’HIV/AIDS e la malnutrizione alla popolazione locale. Dopo lo scoppio del conflitto, si è concentrata sul trattamento dei feriti ricoverati in ospedale in fase post-operatoria e sulla somministrazione di cure mediche di base agli sfollati che hanno cercato rifugio in una delle basi delle Nazioni Unite. Solo pochi giorni fa, con l’aggravarsi delle condizioni di sicurezza, le équipe di MSF sono state trasferite a Leer, a circa tre ore e mezza di distanza, dove hanno fornito supporto ai loro colleghi nell’ospedale che MSF gestisce da 25 anni. In aggiunta alle cure mediche regolari, le équipe stanno ora iniziando a ricevere i feriti di guerra da Bentiu. Migliaia di persone sono fuggite dalla città senza portare nulla con sé e gli operatori cercano di fornire assistenza lungo la strada da Bentiu a Leer. (AP) (21/1/2014 Agenzia Fides)