AFRICA/SUDAN - “Possiamo resistere al sorriso di un bambino?” chiede il Vescovo di El Obeid nella lettera di Natale

giovedì, 23 dicembre 2004

Roma (Agenzia Fides)- “Possiamo resistere al sorriso di un bambino?” è il titolo della lettera di Natale scritta da mons. Macram Max Gassis, Vescovo di El Obeid, in Sudan. I bambini sono le prime vittime della guerra che sconvolge diverse regioni sudanesi, dal Darfur nell’ovest al meridione, dove si spera che il conflitto che dura da 20 anni, possa finire presto.
I bambini sono una parte consistente dei quasi 2 milioni di sfollati del Darfur, costretti a vivere in campi profughi nella regione e nel vicino Ciad. Migliaia di bambini sono stati arruolati a forza nelle formazioni combattenti, e altre migliaia sono ridotti in schiavitù.
Di fronte a questa realtà le parole di mons. Gassis risplendono come la luce nel buio profondo dell’animo umano che genera tragedie come quella sudanese: “Ogni bambino è un tabernacolo di Dio. Non è forse per questo che anche Dio si è fatto bambino in mezzo a noi? Miei cari fratelli e sorelle, il modo più vero e autentico di venerare il bambino Gesù è quello dì vedere la sua immagine e venerarne la sua presenza in tutti i bambini del mondo soprattutto i più poveri e bisognosi”. (L.M.) (Agenzia Fides 23/12/2004 righe20 parole 224)


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